I padroni dei cani ora devono pulire anche la pipì

A Chivasso, in provincia di Torino, da mercoledì scorso chi ha un cane deve anche preoccuparsi di pulire quando fa la pipì per strada: vale a dire che

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BUONA PASQUA

A Chivasso, in provincia di Torino, da mercoledì scorso chi ha un cane deve anche preoccuparsi di pulire quando fa la pipì per strada: vale a dire che dovrà sempre avere con sé una bottiglietta d’acqua per lavare il marciapiede in caso di bisogno. Insomma, paletta e sacchetto non bastano più, anche la piì non deve lasciare tracce. E le violazioni prevedono sanzioni da 25 a 150 euro. Multe anche alle “gattare” che abbandonano cibo per gli animali in strada senza ripulire. Il nuovo regolamento comunale di Chivasso sostituisce un testo del 1933 ed era stato approvato dal consiglio nel giugno scorso. Ora è in vigore. Il sindaco Claudio Costello spiega che purroppo il comportameto di alcuni proprietari genera degrado nelle vie della città, anche quelle del passeggio in centro, come via Torino. Molti cittadini si sono lamentati e quindi è stato deciso il giro di vite.

Il Comune di Carmagnola, sempre in provincia di Torino, ricorre invece addirittura all’investigazione alla scientica per dichiarare guerra alla maleducazione dei proprietari e prevede l’esame del dna su tutti i cani che vivono sul territorio comunale. Sarà l’esame genetico a stabilire a quale cane appartiene la deiezione non raccolta dal marciapiede, un riconoscimento sicuro al 100 per cento che non lascia scampo al padrone disattento a cui sarà inviata la multa. Ad occuparsi dell’esame sarà l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, un laboratorio a cui di solito spettano compiti di vitale importanza per la salute pubblica come i controlli sulla sofisticazione alimentare e i cotrolli sulla salute degli animali come gli esami per scoprire ceppi di mucca pazza o influenza aviaria. Questa volta più che una battaglia per la salute pubblica è una guerra in favore dell’educazione civica. I laboratori, infatti, si occuperanno di creare una amppa con oltre cinquemila profili genetici degli altrettanti cani che vivono a Carmagnola.

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