Gioco d'azzardo in Puglia, le associazioni: «A rischio 20mila posti»

«La politica e il governo regionale devono soltanto dirci se preferiscono consegnare il settore del gioco pubblico nelle mani dell’illegalità e della

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«La politica e il governo regionale devono soltanto dirci se preferiscono consegnare il settore del gioco pubblico nelle mani dell’illegalità e della malavita organizzata. Ma devono assumersi anche la responsabilità di distruggere un settore produttivo, bruciando 20mila posti di lavoro con la chiusura di centinaia di piccole e medie imprese, esercenti, bar e tabaccai». Lo scrivono in una nota congiunta le associazioni di categoria Sapar Puglia, Assotrattenimento, Sistema Gioco Italia, AGIRE, U.T.I.S. e Assotabaccai, commentando lo slittamento al 30 ottobre del voto sulla proroga delle licenze e sulla proposta di modifica della legge regionale contro il gioco patologico. Modifica, sostengono le associazioni, che avrebbe consentito di prorogare i termini sulla base della normativa nazionale, permettendo di salvaguardare le attività esistenti e la vita di tante piccole e medie imprese.

«L’introduzione del ‘distanziometro’ (di 500 metri, ndr) dai luoghi sensibili», proseguono le associazioni, «è una non soluzione che si vuol far passare come la panacea di tutti i mali. Nulla di più falso in un sistema che muta velocemente al passo delle tecnologie grazie alle quali il mercato viene invaso da apparecchi non omologati e fuorilegge».

«Qualcuno dello schieramento di centrosinistra – proseguono – comincia a cedere sotto i colpi della demagogia del M5S, mostrando atteggiamenti dietro i quali si nasconde semplice ipocrisia». «Nonostante la maggioranza di Emiliano si sia espressa rinviando alla normativa nazionale, clamorosamente – scrivono le organizzazioni di settore – si assiste ad una inversione di marcia. Il neo assessore Borraccino, che in Commissione ha votato a favore proponendo egli stesso l’emendamento, dovrà spiegare ai pugliesi cosa è cambiato in queste ore e in che modo giustifica questa inversione di marcia. “Dovrà spiegarlo – concludono – anche il governatore pugliese Michele Emiliano a quei 20mila disoccupati in più»

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