La riviera del golfo, da levante a ponente di Manfredonia, sta vivendo un beato prolungamento dell’estate. Anche ottobre, almeno in questo primo scorc
La riviera del golfo, da levante a ponente di Manfredonia, sta vivendo un beato prolungamento dell’estate. Anche ottobre, almeno in questo primo scorcio del mese, dopo un settembre che ha fatto onore alla sua appartenenza alla stagione estiva (il termine dell’estate è il 23 di settembre) conferma la prosecuzine fuori stagione dell’estate manfredoniana: clima mite con punte di caldo intenso sia pure frammezzato da qualche tenue pioggia, mare placido e invitante. Ci sono tutte quelle condizioni di base che autorizzerebbero a realizzare quella tanto invocata “destagionalizzazione” del turismo che consentirebbe di incrementare i vantaggi, a cominciare dal quelli economici, che la bella stagione offre. “Autorizzerebbero”. Nella realtà invece così non è.
A Manfredonia e quindi Siponto e la riviera sud, la chiusura dell’estate, a prescindere dalle condizioni climatiche, si ferma a fine agosto. La festa patronale della Madonna di Siponto è il limite invalicabile entro il quale ogni attività turistica si ferma, le varie e diverse strutture turistiche che poi sono in grande prevalenza balneari, chiudono: si smontano gli impianti o vengono serrati dietro transenne protettive. Uno “spettacolo” desolante che stride con tutto quello che la natura tanto prodigiosamente elargisce a piene mani. Un ben di Dio che non viene affatto considerato. Un handicap psicologico che danneggia l’immagine di una località che ha tutte le qualità per essere frequentata. E’ rimasta la scogliera di levante ad accogliere quanti, e non sono pochi, approfittano del sole e del mare invitanti.
Un atto di rinuncia grave e ingiustificata. Un’altra opportunità buttata al vento. Eppure, viene ricordato, c’è e da diversi anni ormai, una Agenzia del turismo che dovrebbe provvedere a sfruttare questa straordinaria condizione climatica favorevole organizzando quelle attività che dovrebbero dare contenuti a quella destagionalizzazione.
<Non è stato fatto nulla nel pieno della stagione turistica, figuriamoci dopo> è la considerazione che viene non solo dagli operatori turistici. Ed è purtroppo vero. Manfredonia e dintorni si è segnalata per l’assenza di iniziative che in qualche modo incoraggiassero il turismo. I manfredoniani hanno dovuto accontentarsi degli echi che provenivano dalle località turistiche del Gargano e della provincia.
Il turismo locale limitato sostanzialmente a quello balneare bruscamente e drammaticamente interrotto peraltro nel pieno dell’attività di agosto per via di un inquinamento del golfo. Anche il porto turistico è rimasto ai margini occupato in gran parte dai gabbiani.
Mancano dati che diano in qualche misura l’andamento turistico. Ci sono solo quelli diffusi da “Daunia TuR” che gestisce il centro di informazione e accoglienza turistica sito nella “Piazzetta mercato”. Per il periodo 1 giugno-15 settembre ha registrato <l’affluenza di 1.264 visitatori di cui il 61,15% italiani e il restante 38,8% stranieri. Il 15,26% in più pari a 193 presenze> evidenzia. Un test non esaustivo del flusso di visitatori ma indicativo di un andamento modesto considerate le storiche deficienze strutturali d’accoglienza. Daunia TuR ha catalogato le principali informazioni che hanno riguardato: cosa visitare in città, l’imbarco per le Tremiti, il materiale informativo su Manfredonia e Gargano, gli eventi a Manfredonia e dintorni, i mezzi di trasporto, gli orari di visita delle attrattive turistiche, le strutture ricettive. Non è detto nulla sulle risposte che sono state date e come sono state accolte dai turisti. I punti dolens sono infatti numerosi.
Michele Apollonio
false
COMMENTI