Sanità, ecco perché la Puglia non è il Veneto

In Toscana tre over 65 su quattro vengono trattati per la frattura di femore entro due giorni. In Puglia soltanto uno su due. In Veneto il 18% dei bam

Per prevenire l’ictus bisogna dormire
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In Toscana tre over 65 su quattro vengono trattati per la frattura di femore entro due giorni. In Puglia soltanto uno su due. In Veneto il 18% dei bambini nascono per taglio cesareo, contro il 32% della Puglia. In Puglia il tempo medio di arrivo dell’ambulanza dalla chiamata è di 20 minuti, contro i 17 del Piemonte. Tre minuti possono fare la differenza. Il ministero della Salute ha diffuso la classifica dei Lea, i Livelli essenziali di assistenza, e dunque c’è la conferma: nel 2016 la Puglia ha garantito – di un soffio – gli standard minimi richiesti dalla legge. Ma non c’è da stare allegri.

Un raffronto dei parametri più significativi registrati in Puglia (dodicesima) e nelle tre migliori Regioni italiane per l’assistenza sanitaria, oltre che in Basilicata (undicesima). In nessuno degli otto aspetti presi in esame la Puglia ha centrato il target ministeriale, ma avendo superato i 160 punti (per fare un esempio, ogni casella verde vale 9 punti) è stata considerata adempiente: nel 2015 era necessario anche non aver riportato nessuna casella rossa.
La situazione più critica (non consideriamo la sanità veterinaria) è quella degli screening, ovvero i controlli preventivi per il tumore di utero, mammella e colon retto. Il parametro si valuta con un punteggio che esprime il numero di controlli effettuati: nelle Regioni migliori (Friuli ed Emilia) vale 15, il ministero chiede che valga almeno 9, in Puglia è pari a 2: il peggior dato d’Italia, come la Calabria, che insieme alla Campania è l’unica Regione inadempiente del 2016. L’altro scandalo è il numero dei parti cesarei, che in Puglia sono un vero e proprio sport: fa peggio solo la Campania.

Delle fratture di femore agli anziani abbiamo detto, così come dei tempi di attesa dell’ambulanza che però in Puglia scontano obiettive difficoltà geografiche (il Gargano). Un altro parametro interessante è quello relativo alla percentuale di farmaci a dispensazione ospedaliera. È un indice di organizzazione territoriale efficiente, perché tutto quello che non viene distribuito in ospedale va acquistato in farmacia (e costa di più). Il Piemonte distribuisce in ospedale il 93% dei medicinali, la Puglia solo il 66% ed infatti è la Regione meno virtuosa dal punto di vista della spesa farmaceutica.
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