Sì all’istituzione del GAP, No al distanziometro

Buongiorno consigliere, noi lavoratori, operatori del gioco, desideriamo continuare le attività in modo legale e non siamo certo dei mostri che vogli

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Buongiorno consigliere,

noi lavoratori, operatori del gioco, desideriamo continuare le attività in modo legale e non siamo certo dei mostri che vogliono incentivare il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP). In questa fase delicata chiediamo di essere considerati e di diventare coprotagonisti nell’individuare le modalità per la lotta alla ludopatia ma ad oggi nessuno ci ha ancora interpellati.

Chi non opera nel settore ignora la pluralità dell’offerta di gioco d’azzardo, ad oggi, infatti, ci sono oltre 25 giochi legali in Italia. La prevenzione, il rischio di compulsività e l’interazione complessa con i minori esigono interventi diversi, sistematici, diversificati e professionali.

Un primo segnale di lotta alla ludopatia dell’attuale governo è il divieto di pubblicità, inserito nel decreto dignità: il minore di 18 anni, pur non potendo accedere lecitamente all’interno delle agenzie, rischiava, attraverso la pubblicità, di essere indotto al gioco d’azzardo.

Come operatori del gioco, vogliamo accogliere persone che richiedono consapevolmente di poter giocare, tenendo ben lontane le persone malate di gioco e i minori.

La norma regionale pone come panacea a tutti i mali le distanze dai luoghi “sensibili”. Siamo certi che, ponendo in periferia o trasformando on-line il gioco, si risolvano tutti i problemi? Riteniamo, invece, che la norma, così proposta, renda definitivamente e pericolosamente fuori controllo, per gli operatori sociali e gli enti preposti, il fenomeno del Gioco d’Azzardo Patologico e la sua governabilità.

L’osservatorio nazionale e l’osservatorio regionale del GAP possono agire con una attenta analisi del territorio che valuti i rischi del gioco d’azzardo patologico, prima di intraprendere una strada chiusa che, a nostro avviso, paradossalmente, aumenterebbe il fenomeno della ludopatia.

Siamo disponibili ad impegnarci, per costruire osservatori locali, ad interagire con gli operatori del gioco. Possiamo diventare un punto di riferimento assieme alle parrocchie e alle altre istituzioni sociali nell’individuazione dei soggetti deboli e nella prevenzione. Chiediamo e supporteremmo l’intervento di figure professionali come gli psicologi e gli educatori. Vorremmo poter mettere a disposizione le immagini video registrate dell’interno delle nostre attività per l’analisi degli eventuali rischi GAP.

Condividendo il suo auspicio all’istituzione dell’osservatorio del GAP, Le chiediamo di riflettere assieme sull’efficacia stessa del “distanziometro” rivedendo la norma per renderla più efficace.

Rimaniamo a disposizione per eventuali chiarimenti e Le porgiamo i nostri distinti saluti.

Altamura, 24 Settembre 2018

Antonio Patella

(Associazione E.m.i. Rebus)
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