Vaccini, fioccano le ordinanze, ma per la Regione Puglia: «Sono inutili»

Ordinanze comunali per imporre a scuole dell’infanzia e asili nido di non accettare autocertificazioni relative all’obbligo vaccinale. Sono già tre i

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Ordinanze comunali per imporre a scuole dell’infanzia e asili nido di non accettare autocertificazioni relative all’obbligo vaccinale. Sono già tre i sindaci pugliesi (Maruggio, Lucera e da ultima anche Mola di Bari) che hanno scelto il provvedimento di urgenza per chiedere l’applicazione del decreto Lorenzin sul proprio territorio e dunque obbligare i genitori a depositare all’atto dell’iscrizione i certificati che attestano l’assolvimento dell’obbligo vaccinale. «Quelle ordinanze sono inutili – ripetono però dalla Regione – perché la legge non è cambiata, e in più in Puglia sono le Asl a trasmettere ai presidi le informazioni sull’obbligo, senza necessità di richiedere alcun certificato».

Le ordinanze dei primi cittadini, fatte senz’altro a fin di bene, rischiano dunque di produrre solo ulteriore confusione. Il sindaco di Maruggio, Alfredo Longo, è peraltro un medico e la sua decisione ha incassato il plauso dell’Ordine, che ne ha colto il senso ultimo: quello di insistere sull’importanza del vaccino come strumento di prevenzione, contro l’approccio grillino che aveva portato il ministro della Salute, Giulia Grillo, ad emanare la (ripudiata) circolare sull’autocertificazione.

Il valore delle ordinanze comunali, già ribattezzate «sì-vax», è soprattutto politico. Ribadiscono infatti che va applicato il decreto Lorenzin, senza alcuna eccezione e senza poter ricorrere all’ipotizzata autocertificazione (che peraltro non è ammessa dalla legge in materia di salute). In mano ai sindaci, del resto, c’è la gestione delle sanzioni, perché è nella fascia 0-6 (quella delle scuole dell’infanzia, quasi tutte gestite dai Comuni) che la legge prevede l’espulsione per chi non è in regola con i vaccini senza giustificato motivo. I sindaci, dunque, si preparano al possibile contraccolpo politico nei Consigli comunali dove sono presenti esponenti del Movimento 5 Stelle, che certamente non resteranno zitti di fronte a provvedimenti di allontanamento.

Cosa devono fare, dunque, i genitori? Nulla, a parte assicurarsi che i figli siano in regola con gli appuntamenti previsti dal calendario vaccinale. Già dallo scorso anno scolastico la Regione ha fatto in modo che il sistema informatico delle Asl sia in grado di segnalare ai presidi (che trasmettono l’elenco dei propri iscritti) le eventuali non conformità. Da maggio scorso, inoltre, i servizi vaccinali delle Asl lavorano senza prenotazione per evitare che qualche furbetto possa giocare con la promessa di vaccinarsi. La gran parte degli studenti nella fascia dell’obbligo – fanno peraltro notare dalla Regione – è ormai in regola dopo lo screening effettuato nel primo anno di applicazione del decreto Lorenzin, e dunque non deve far nulla: fa eccezione ovviamente chi si iscrive a settembre per la prima volta e verrà controllato dalle Asl.

È chiaro che alla riapertura del Parlamento l’approvazione del decreto Milleproroghe potrebbe portare novità sul fronte delle sanzioni, ma non sull’ottemperanza entro il termine delle iscrizioni a scuola (che sarà già trascorso). In questa ipotesi anche la Puglia (come hanno annunciato alcune altre Regioni del centrosinistra) valuterà l’impugnativa davanti alla Corte Costituzionale.

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