Da lunedì scorso il territorio della Capitanata è stato oggetto di un imponente servizio coordinato di controllo straordinario del territorio da part
Da lunedì scorso il territorio della Capitanata è stato oggetto di un imponente servizio coordinato di controllo straordinario del territorio da parte dei carabinieri, disposto dal Comando Provinciale, finalizzato al contrasto dei reati in materia di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nel settore agricolo.
Proprio nella settimana di Ferragosto, infatti, lo sforzo che già quotidianamente l’Arma profonde per la lotta al caporalato si è fatto più intenso. Numerosissimi i servizi di pattuglia e perlustrazione messi in campo, soprattutto nella fascia oraria dell’afflusso dei braccianti sui terreni agricoli, che non consentono né ferie né festività. E allora nemmeno i carabinieri si sono concessi la giornata di festa.
I risultati positivi non sono quindi mancati: oltre 200 mezzi, sospettati di essere utilizzati per la gestione illegale del lavoro nero, sono stati controllati, e numerosi sono stati gli inseguimenti. Dalle strade, infatti, in diversi casi i carabinieri si sono visti costretti ad inseguire lungo viottoli e tratturi i mezzi, stipati di lavoratori, in condizioni di sicurezza inaccettabili, che tentavano di sottrarsi ai controlli.
Oltre agli inseguimenti in auto, poi, i militari si sono anche dovuti cimentare anche in quelli a piedi, in mezzo alle campagne, visto che tutti, caporali e braccianti, preferivano fuggire, abbandonando auto e furgoni pur di non essere identificati.
In questo modo sono quindi stati sequestrati 12 mezzi, quasi tutti con targhe straniere, sette autovetture e cinque furgoni, identificati oltre 50 braccianti, individuati e denunciati 5 “caporali”, tra i quali un solo italiano. Uno di questi, un senegalese del ’95, è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, poiché, raggiunto al termine di un lungo inseguimento nelle campagne, aveva aggredito i carabinieri che lo avevano ormai raggiunto.
Quasi tutti i mezzi sequestrati sono risultati non solo privi di copertura assicurativa e dei documenti di circolazione, ma anche modificati, conl’installazione di panche di legno, ormai tristemente famose, per aumentarne la capienza.
I carabinieri sono anche riusciti a sequestrare importanti prove a carico degli indagati, quaderni con la contabilità di questi moderni schiavisti, autentici libri mastri sui quali dovranno dare spiegazioni alla Procura della Repubblica.
Sono ora in corso accertamenti sulla reale disponibilità dei mezzi abbandonati e sottoposti a sequestro.
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