Trombe d’aria, e grandine campagne in ginocchio

  Trombe d’aria, nubifragi e chicchi di grandine dalle dimensioni di noci si sono abbattute all’improvviso sulla Puglia, segnala Coldiretti Puglia, do

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Trombe d’aria, nubifragi e chicchi di grandine dalle dimensioni di noci si sono abbattute all’improvviso sulla Puglia, segnala Coldiretti Puglia, dopo giornate di caldo torrido. «L’ondata di maltempo imperverserà per 3 giorni circa, accompagnata da raffiche di vento di maestrale, in un momento molto delicato per i vigneti di uva da vino e da tavola, gli ortaggi e gli oliveti.

In questa stagione è la grandine l’evento più grave per gli agricoltori perché causa danni irreversibili e provoca la perdita dell’intero raccolto dopo un anno di lavoro», dice Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia. Le province della BAT e di Bari sono sott’acqua, con Casamassima, Putignano, Sammichele, Palo del Colle, Grumo, Bitetto colpite dalla grandine, così come Martina Franca in provincia di Taranto dove gli scrosci di pioggia più violenti si sono registrati a Palagiano, in provincia di Foggia – continua Coldiretti Puglia – bombe d’acqua ad Apricena, San Giovanni Rotondo, Manfredonia e San Severo, mentre sono state distrutte dalla grandine le colture di meloni a Brindisi». È ’ultima ondata improvvisa di maltempo in una estate iniziata con la caduta del 124% di pioggia in più a giugno dopo che la primavera ha fatto segnare una anomalia del +21% rispetto alla media storica, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Isac Cnr.

«Gli agricoltori pugliesi aspettano ancora milioni di euro – denuncia Angelo Corsetti, Direttore di Coldiretti Puglia – per il mancato versamento dei contribuiti per le assicurazione contro le calamità nelle campagne. Come se non bastasse al danno si aggiunge la beffa, perché gli interventi post calamità costano il quadruplo rispetto al sostegno alle polizze assicurative e per questo sono necessarie immediate misure straordinarie per allineare i pagamenti, superando le inefficienze della macchina pubblica che non possono ricadere sulle imprese»

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