Via la plastica usa e getta dal continente europeo. Sembra quasi avverarsi il sogno di un'Europa libera dai rifiuti plastici. Oggi infatti la Commis
Via la plastica usa e getta dal continente europeo. Sembra quasi avverarsi il sogno di un’Europa libera dai rifiuti plastici. Oggi infatti la Commissione Europea ha reso note le nuove norme comunitarie per ridurre i rifiuti marini.
Dopo aver messo al bando i sacchetti di plastica nel 2015, adesso l’Europa sta cercando di portare avanti una strategia formata dal pacchetto sull’economia circolarem recentemente approvato definitivamente da Consiglio e Parlamento e dalla proposta di una tassa sulla plastica.
Nel mondo, le materie plastiche costituiscono l’85% dei rifiuti marini. Sotto forma di microplastiche sono presenti anche nell’aria, nell’acqua e finiscono anche sulle nostre tavole. L’Europa se ne sta finalmente rendendo conto.
Grazie alla nuova direttiva proposta, si eviterebbe l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2, danni ambientali pari a 22 miliardi di euro entro il 2030 e si produrrà un risparmio per i consumatori di 6,5 miliardi di euro.
Quali prodotti saranno banditi?
Secondo quanto reso noto dalla Commissione, l’attenzione si è focalizzata su 10 prodotti di plastica monouso e sugli attrezzi da pesca che, insieme, rappresentano il 70% dei rifiuti marini in Europa. Le nuove regole prevedono:
1) Il divieto di commercializzare alcuni prodotti di plastica
In presenza di alternative facilmente disponibili ed economicamente accessibili, i prodotti di plastica monouso saranno esclusi dal mercato. Saranno banditi: cotton fioc, posate, piatti, cannucce, mescolatori per bevande e aste per palloncini. Tutti questi prodotti dovranno essere fabbricati solo con materiali sostenibili. I contenitori per bevande monouso saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore;
2) Riduzione del consumo
Prevenire è sempre meglio. Per questo gli Stati membri dovranno ridurre l’uso di contenitori per alimenti e tazze per bevande in plastica fissando obiettivi nazionali di riduzione, mettendo a disposizione prodotti alternativi e impedendo che i prodotti di plastica monouso siano forniti gratuitamente.
I produttori dovranno in parte coprire i costi di gestione e bonifica dei rifiuti e quelli delle misure di sensibilizzazione per i seguenti prodotti: contenitori per alimenti, pacchetti e involucri (ad esempio, per patatine e dolciumi), contenitori e tazze per bevande, prodotti del tabacco con filtro (come i mozziconi di sigaretta), salviette umidificate, palloncini e borse di plastica in materiale leggero. Sono previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti;
4) Obiettivi di raccolta
Entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande introducendo sistemi di cauzione-deposito;
5) Prescrizioni di etichettatura
Etichette, si cambia. Alcuni prodotti infatti dovranno avere un’etichetta chiara e standardizzata in cui dovranno essere riportate le indicazioni su smaltimento, impatto negativo sull’ambiente e sulla presenza di plastica. Questa prescrizione riguarderà gli assorbenti igienici, le salviette umidificate e i palloncini;
6) Misure di sensibilizzazione
Gli Stati membri dovranno sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze legate alla dispersione dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica nell’ambiente offrendo informazioni riguardo ai sistemi di riutilizzo disponibili. Per quanto riguarda gli attrezzi da pesca, i fabbricanti dovranno coprire i costi della raccolta quando gli articoli sono dismessi.
Frans Timmermans, primo vicepresidente responsabile per lo sviluppo sostenibile, ha dichiarato:
“Questa Commissione ha promesso di agire in grandi gruppi e lasciare il resto agli Stati membri. È innegabile che i rifiuti di plastica siano più efficaci nell’aria che respiriamo, nel suolo, negli oceani e sulle nostre tavole. Le proposte odierne ridurranno, con una serie di misure, i prodotti di plastica monouso che ora risultano sugli scaffali dei supermercati. Alcuni di essi saranno messi al bando, ma ciò non significa che dovremo rinunciarvi, perché saranno sostituiti da un’alternativa più pulita”.
Non è ancora detta l’ultima parola. Le proposte della Commissione Ue per mettere al bando la plastica dovranno ora passare per il Parlamento e il Consiglio d’Europa.
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