Ha lasciato il carcere di Foggia Antonio Quitadamo detto “Baffino”, 42enne di Mattinata. L’uomo, ritenuto tra gli elementi di spicco del clan Romito,
Ha lasciato il carcere di Foggia Antonio Quitadamo detto “Baffino”, 42enne di Mattinata. L’uomo, ritenuto tra gli elementi di spicco del clan Romito, da anni egemone sul Gargano, è stato trasferito nella Casa Circondariale di Melfi nelle scorse ore. Una decisione giunta a seguito dell’operazione “Nel Nome del Padre”, durante la quale la Guardia di Finanza scoprì uno spettacolare progetto di evasione posto in essere dal boss mentre era rinchiuso nella cella numero 3 del penitenziario foggiano. Mesi di intercettazioni svelarono un piano ben studiato per scappare dal carcere la notte di Capodanno. Insieme a lui sarebbe fuggito anche un suo sodale.
Grazie ad alcuni smartphone introdotti nel penitenziario da detenuti brindisini, il boss era entrato in contatto con la moglie, il figlio e alcuni suoi gregari. Era praticamente tutto pronto. Utilizzando dei “capelli d’angelo” nascosti nella cucitura di una borsa fatta recapitare a “Baffino”, il boss avrebbe segato le sbarre per poi raggiungere i tetti della struttura e completare l’opera salendo a bordo di un enorme braccio metallico dotato di cestello che avrebbe condotto lui e il suo compare oltre le mura. Da una simulazione degli investigatori emerse che anche persone dalla scarsa capacità fisico-atletica come Quitadamo avrebbero facilmente portato a termine l’evasione.
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