«Sono 472 i casi di mesotelioma, il tumore associato soprattutto all’esposizione dell’amianto, registrati tra i residenti a Taranto nel periodo 1993-2
«Sono 472 i casi di mesotelioma, il tumore associato soprattutto all’esposizione dell’amianto, registrati tra i residenti a Taranto nel periodo 1993-2015».
Lo sottolinea in una nota il presidente di Contramianto onlus, Luciano Carleo, citando dati del Registro Mesotelioma Puglia, definiti «da brivido, che vedono purtroppo – aggiunge – ancora una volta il capoluogo ionico capofila» per le patologie causate dall’amianto in Puglia.
Complessivamente in Puglia nei 23 anni del rapporto sono stati «censiti – precisa Carleo – 1191 casi di mesotelioma e di questi il 40% a Taranto. Dei 472 casi registrati a Taranto, con esposizione ricostruita, oltre il 70% sono legati al lavoro e i rimanenti equamente distribuiti tra non ‘occupazionalì o di origine improbabile o ignota».
La correlazione amianto-malattie, sostiene Carleo, «rappresenta un problema di sanità pubblica, come puntualmente denunciato da Contramianto, che andrebbe adeguatamente affrontato sul territorio con un programma gratuito di sorveglianza sanitaria».
«Questi controlli – prosegue Carleo – finalmente, a 26 anni dalla legge 257 per l’eliminazione dell’amianto, sembrano concretizzarsi dopo il recente accordo Stato-Regioni».
«I dati anticipati dal ‘Renam’ con i 472 mesotelioma confermano – conclude il presidente di Contramianto – quanto da noi evidenziato in relazione agli effetti dell’amianto a Taranto» che riguardano in parte «i lavoratori Italsider/Ilva e in parte le lavorazioni in Marina Militare, Arsenale MM Taranto, navi e cantieristica».
false
COMMENTI