Vieste, la gravina restituisce altre ossa umane ed effetti personali

Dopo il primo ritrovamento di ossa umane avvenuto un paio di settimane fa a Vieste, sul fondo di una gravina in località Tocca del Lupo, i militari,

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Dopo il primo ritrovamento di ossa umane avvenuto un paio di settimane fa a Vieste, sul fondo di una gravina in località Tocca del Lupo, i militari, sciolta finalmente la neve, sono tornati sul posto, questa volta con speleologi del Gruppo Speleologico Dauno e personale dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Foggia. Stamattina i Carabinieri della Tenenza di Vieste e dei Cacciatori di Calabria e di Sicilia hanno condotto due speleologi e due medici legali all’imboccatura della gravina a quaranta metri di profondità. Tra fango e rocce, i medici legali hanno analizzato quanto, mano a mano, veniva riportato in superficie.
Un mazzo di chiavi, alcuni lembi di stoffa e qualche altro effetto personale non hanno avuto bisogno di esperti, mentre, invece, il contributo della Medicina Legale è risultato prezioso per attribuire la provenienza umana ad altre ossa, recuperate anch’esse.
Gli effetti personali, opportunamente repertati, verranno a breve sottoposti ai parenti di alcune persone scomparse negli ultimi anni in zona, probabili vittime di lupara bianca: in primis a quelli di Salvatore Ranieri, il 25enne scomparso senza lasciare tracce 15 anni fa.
Le ossa, invece, verranno anche queste, come quelle trovate per prime, inviate al RIS di Roma, per le indagini tecniche sul DNA, unico mezzo che possa con assoluta certezza dare un nome alla persona cui appartenevano in vita.

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