“E’ il caso di evitare allarmismi prematuri tra la cittadinanza circa l’istanza prodotta dalla Trevi Energy S.p.A., finalizzata al rilascio di conces
“E’ il caso di evitare allarmismi prematuri tra la cittadinanza circa l’istanza prodotta dalla Trevi Energy S.p.A., finalizzata al rilascio di concessione demaniale per realizzare un impianto eolico offshore, visto che ci costituiremo nel procedimento, nei termini temporali previsti, producendo una nostra memoria di ferma opposizione. Ci opporremo da subito al rilascio della concessione demaniale, quindi, riproponendo la presa di posizione contraria che l’Amministrazione comunale ha già assunto in passato e riportando le motivazioni tecniche alla base del nostro dissenso. L’ipotesi di un parco eolico offshore stride con la vocazione turistica della nostra città, con l’interesse alla valorizzazione della pesca ed al rilancio del porto alti fondali.”. Questo è quanto dice l’assessora all’Ambiente della Città di Manfredonia, Innocenza Starace, al riguardo dell’avviso con cui la Capitaneria di Porto ha invitato tutti coloro che “ritenessero di avervi interesse, a presentare per iscritto quelle osservazioni che ritenessero opportune a tutela di loro eventuali diritti e/o eventuali istanze concorrenti”.
E, quando si parla di ‘passato’, si fa riferimento alla proficua opposizione andata in scena già tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. Fu determinante, in quel caso, il documento che il sindaco Angelo Riccardi approntò e fece sottoscrivere a circa venti colleghi primi cittadini. La questione, infatti, si concluse con la Presidenza del Consiglio dei Ministri che bocciò il precedente tentativo di parco eolico offshore di fronte alla costa di Manfredonia, Zapponeta e Margherita di Savoia, specificando che “esaminate le implicazioni e le posizioni delle diverse Amministrazioni, il Consiglio ha concluso che, in considerazione del significativo impatto paesaggistico che imporrebbero alla bellezza delle coste, esso non verrà realizzato”.
“Vorrei specificare, infine, che un conto è la mera concessione demaniale ed un altro è la facoltà di poter compiere i conseguenti atti installativi. Questi ultimi, infatti, devono passare necessariamente attraverso il Ministero dei Beni Culturali che, giova ricordarlo, ha già espresso parere negativo”, conclude Innocenza Starace.
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