fare luce sul perché - cifra alquanto importante - riconducibili a debitori reali - artificio contabile - non li dico per privacy - i dubbi, le perpl
fare luce sul perché – cifra alquanto importante – riconducibili a debitori reali – artificio contabile – non li dico per privacy – i dubbi, le perplessità, i sospetti>>
I residui attivi facenti parte dei bilanci comunali del Comune di Manfredonia, sono finiti in Procura. A mandarceli il consigliere comunale indipendente, Angelo Salvemini, con un circostanziato esposto indirizzato non solo al Procuratore della Repubblica di Foggia, ma anche alla Procura regionale della Corte dei conti e al Prefetto di Foggia. Salvemini chiede l’intervento delle predette autorità, ognuna per le rispettive competenze, di fare luce sul perché gli uffici competenti del Comune di Manfredonia si ostinano a non evadere la richiesta più volte reiterata secondo le procedure previste dai regolamenti comunali, dal membro del consiglio comunale di Manfredonia, di conosce gli elenchi analitici e nominativi relativi agli importi dei residui attivi inseriti nei bilanci comunali dal 2014 al 2016. Si tratta di una cifra alquanto importante, poco meno di diciotto milioni di euro.
<I residui attivi – spiega Salvemini – sono crediti vantati dal Comune e inseriti nel documento contabile del comune a pareggio dei conti di spesa. Il sospetto, suffragato dalla reticenza degli amministratori, è che quei residui siano quanto meno viziati da irregolarità>. Di qui il ricorso alle autorità preposte, dalla magistratura ordinaria a quella contabile ea quella governativa.
Della questione si è occupato anche il Movimento 5 stelle che in una nota si chiede se quei crediti, cioè i residui attivi, <siano realmente riconducibili a debitori reali o siano solo numeri che sono serviti ad incrementare entrate utili a portare, è l’ipotesi formulata, i bilanci in pareggio eludendo una situazione di dissesto finanziario>.
Anche i pentastellati evidenziano come <ad accrescere il sospetto, sempre più fondato, di un artificio contabile, contribuisce l’inevasa richiesta di consegna di documentazione a seguito di diverse richieste formali, inviate tramite PEC, ai dirigenti del terzo settore, all’assessore al bilancio e al segretario generale Smargiassi, a cui abbiamo anche inviato una diffida penale, alla quale non abbiamo potuto dar seguito – rivelano – perché il dott. Smargiassi si è dimesso anzitempo>.
In una recente esternazione, il sindaco Riccardi ha detto che <E’ falso dire che non ci sono i debitori, si tratta di aziende fallite, aziende che non possono, pagare, di alcuni vecchi proprietari terrieri. I debitori di 17milioni di euro esistono, non li dico per privacy, sono debitori di dubbia esigibilità>.
Una dichiarazione che non ha convinto affatto. <Non è ammissibile – rileva il consigliere Salvemini – che atti amministrativi pubblici sui quali è peraltro intervenuta la Corte dei conti, non debbano esser portati a conoscenza di chi, come i consiglieri comunali, si assume la responsabilità di approvare quegli atti, oltre che naturalmente dei cittadini. Le dichiarazioni del sindaco avallano ulteriormente i dubbi, le perplessità, i sospetti fin qui manifestati e sui quali attendiamo fiduciosi l’intervento delle autorità richiamate>.
Michele Apollonio
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