I carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Tenenza di Vieste, nel corso di un servizio volto al contrasto del diffuso
I carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Tenenza di Vieste, nel corso di un servizio volto al contrasto del diffuso fenomeno dei furti di energia elettrica, unitamente ai militari delle Compagnie di Intervento Operativo dell’11° Battaglione Puglia e del 12° Battaglione Sicilia, in rinforzo in quella zona, hanno tratto in arresto undici persone per furto aggravato e continuato di energia elettrica, avendo trovato nelle rispettive, altrettante, abitazioni pericolose manomissioni ai collegamenti elettrici.
Gli arrestati sono: Giuseppe Calabrese, classe 1976, Margherita Pupillo, classe 1987, Tommaso Troia, classe 1967, Nunzio Zaffarano, classe 1976, Marino Stramacchia, classe 1985, Matteo Carpano, classe 1962, Fatima Hdiouech, classe 1982, Tresy Monaco, classe 1993, Domenico Della Malva, classe 1949, Anna Santoro, classe 1978, Mirko Romondia, classe 1993, quest’ultimo già agli arresti domiciliari per altre cause.
Ieri mattina i carabinieri, con i citati rinforzi, hanno proceduto al controllo di due palazzine situate nel centro storico del comune garganico, di proprietà comunale ma ormai da tempo abusivamente occupate da svariate famiglie. Si è quindi proceduto al controllo, anche con l’ausilio di personale della rete di distribuzione elettrica fatto intervenire, degli undici appartamenti rilevando che, nonostante tutti gli elettrodomestici all’interno di ogni abitazione fossero regolarmente funzionanti, nessuna di queste aveva un regolare contatore per l’energia elettrica. Si è quindi verificato che tutti gli appartamenti in questione erano allacciati abusivamente alla rete di illuminazione pubblica mediante collegamenti elettrici volanti.
Si è appurato che la sottrazione risulta pari ad almeno 70.000 euro complessivi. Gli undici capi famiglia sono stati dichiarati in arresto e, al termine delle formalità di rito, sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio.
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