Un rapporto meramente virtuale finito male. Finito con una serie di atti persecutori e un tentativo di estorsione da parte di Paolo Di Candia, classe
Un rapporto meramente virtuale finito male. Finito con una serie di atti persecutori e un tentativo di estorsione da parte di Paolo Di Candia, classe 1970 di Manfredonia, noto alle forze dell’ordine, nei confronti di una donna di Roma, conosciuta attraverso i social network.
Diversi gli episodi riscontrati dalle forze dell’ordine, Agenti della Polizia di Stato del Commissariato di Manfredonia con personale del Compartimento Polizia Postale di Roma e Sezione Polizia Postale di Foggia, che lo scorso 27 ottobre hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dell’uomo, dopo l’emissione della misura da parte del G.I.P. del Tribunale di Roma.
I fatti sono accaduti nel periodo dal 13 al 28 agosto scorso.
Come avvenuto in altre circostanze analoghe, l’uomo – che ha utilizzato foto e dati falsi sui social -, ha conosciuto la donna, allacciando un rapporto unicamente virtuale. Tra la coppia è dunque nata un’amicizia, con scambio di numeri di telefono e anche foto private, “dal contenuto intimo”. Successivamente, l’uomo originario di Manfredonia ha comunicato alla donna che avrebbe pubblicato le foto sui social se non avesse ricevuto una somma di danaro. In modo reiterato l’uomo ha molestato e minacciato la vittima dei fatti con offese e diversi messaggi, anche dopo aver appreso che la donna aveva denunciato la situazione alle forze dell’ordine.
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