Vacanza da incubo a Vieste, l’estorsore al turista: “Voglio i soldi o ti rompo il c…”

I carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Tenenza di Vieste, hanno tratto in arresto il 21enne pregiudicato del posto

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I carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli della Tenenza di Vieste, hanno tratto in arresto il 21enne pregiudicato del posto, Michele Troia, dando così esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei suoi confronti dal Tribunale di Foggia su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha pienamente concordato con le risultanze investigative dell’Arma di Manfredonia, per il grave reato di tentata estorsione.

La fattispecie di reato è stata contestata al giovane poiché questi, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, con minacce aveva posto in essere atti idonei e tesi in modo non equivoco a costringere la vittima di un furto in abitazione e dell’auto, a consegnargli una somma di denaro in cambio della restituzione della merce asportatagli nella stessa giornata, non riuscendovi solo per il rifiuto della vittima.

Il 28 luglio scorso, a Vieste, G.C., un 39enne residente in altra regione, che si trovava a trascorrere le vacanze con la famiglia in una casetta presa in affitto, aveva sporto una denuncia presso la locale Tenenza Carabinieri, esponendo che la notte precedente, attorno alle ore 05.30, era stato svegliato di soprassalto da un individuo corpulento, di età tra i 20 e i 25 anni il quale, introdottosi nell’abitazione attraverso la porta lasciata socchiusa, gli aveva riferito di aver visto uscire dalla casa un romeno con degli oggetti e delle borse, aggiungendo che un proprio amico li aveva però già trovati, e che li avrebbe restituiti previo il pagamento di una ricompensa.

G.C. aveva quindi finto di assecondare l’uomo, chiedendo di essere accompagnato dall’amico; usciti insieme, a circa un centinaio di metri dall’abitazione lo sconosciuto gli aveva detto di guardare sotto un’auto parcheggiata dove, a suo dire, vi erano gli oggetti che gli erano appena stati sottratti. G.C. aveva però a questo punto eccepito che si trattava di beni di nessun valore, e soprattutto che mancavano la borsa ed i documenti. Lo sconosciuto, allora, si era allontanato, girando l’angolo, per poi tornare dopo qualche minuto con il resto della refurtiva, chiedendo nuovamente una ricompensa per l’amico che, pur in condizioni di necessità in quanto privo di lavoro, gliela stava restituendo. G.C., capito il gioco, aveva deciso di non assecondarlo oltre, riprendendo la strada di casa, innescando però così l’ira del malfattore, che iniziava ad inveirgli contro minacciandolo con frasi del tipo “forse non hai capito, voglio i soldi, adesso mi riprendo tutto e ti faccio vedere io come va a finire”, frasi alle quali la vittima ribatteva dicendo che avrebbe allertato i carabinieri, e ricevendo per tutta risposta una nuova minaccia: “Adesso è meglio che te ne torni da dove vieni hai capito, torno con i miei amici e ti vengo a romper il …, non sai con chi hai a che fare, è meglio che chiudi casa”.

Quello che poi sarebbe stato identificato in Troia, sentiti chiamare davvero i carabinieri, si era immediatamente allontanato, e solo allora G.C. si era accorto che anche la propria autovettura era stata asportata. All’identificazione dell’indagato si è giunti grazie alla descrizione fornita dalla vittima e alle serrate indagini effettuate dai carabinieri di Vieste che, estrapolando e visionando minuziosamente le registrazioni degli impianti di videosorveglianza del comune, sono riusciti a ricostruire quanto accaduto, a recuperare l’auto del malcapitato, e quindi a identificare con certezza l’autore del grave reato, soggetto peraltro già noto per svariati precedenti di polizia.

Troia, infatti, “vanta” un fatto analogo attribuitogli già il 30 giugno dell’anno scorso. Alla luce di quanto raccolto con le indagini rapidamente poste in essere dai carabinieri di Vieste, tenuto conto della personalità dell’arrestato, oltre che della gravità della condotta posta in essere, è quindi stata avanzata richiesta di misura cautelare nei suoi confronti alla Procura della Repubblica di Foggia. Richiesta che è stata condivisa e accolta dall’autorità giudiziaria competente. I carabinieri di Vieste hanno quindi rintracciato Michele Troia, traendolo in arresto e conducendolo presso il carcere di Foggia, dove è tutt’ora ristretto a disposizione della stessa Autorità Giudiziaria.

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