La nomina del nuovo presidente del Parco nazionale del Gargano continua a tener banco. Il WWF di Foggia spinge per un “manager dell’ambiente”, “una f
La nomina del nuovo presidente del Parco nazionale del Gargano continua a tener banco. Il WWF di Foggia spinge per un “manager dell’ambiente”, “una figura forte – spiegano -, con importanti esperienze pregresse maturate sul campo, che sappia trovare il giusto equilibrio tra tutela e sviluppo e sappia tenere testa ad interessi localistici e, soprattutto, alla criminalità organizzata”.
Sulla base di questa convinzione, il WWF Foggia ha giudicato “inopportuna” anche l’eventuale nomina dell’avvocato Maggiano, presente nella terna dei candidati proposta dai sindaci garganici, esprimendo così un giudizio di “opportunità” e non di “valore professionale”.
“In riferimento alle note pubblicate dal sindaco di Peschici, dell’avv. Ursitti e del prof. Follieri – spiegano -, ribadiamo che non ha mai espresso un giudizio negativo sulle qualità e la professionalità di Maggiano, né sulla sua professione di avvocato penalista. Abbiamo soltanto evidenziato che proprio la sua posizione di difensore di soggetti accusati di abusivismo edilizio o di altri reati contro i quali l’Ente Parco potrebbe essere chiamato ad intervenire, potrebbe rappresentare un possibile conflitto di interessi nel caso dovesse ricoprire tale carica. A questo proposito, tutti i soggetti citati si sono poi detti certi che l’avv. Maggiano saprà evitare situazioni di conflitto di interessi, implicitamente ammettendo il possibile verificarsi di tale circostanza”. Ma allora, si chiede il WWF Foggia, “è opportuno che le istituzioni si affidino alla buona volontà dell’interessato piuttosto che ricercare soluzioni che in radice evitino tale eventualità?”.
“Riguardo, poi alla specifica vicenda Roccamare – continuano dal WWF -, stupisce l’affermazione del prof. Follieri secondo cui la costruzione non sarebbe abusiva. Ricorda, infatti, il WWF che la Corte d’Appello di Bari ha respinto nel 2012 la richiesta di assoluzione degli imputati confermando la prescrizione di tutti i reati nel giudizio di primo grado e dichiarando anche la sopravvenuta prescrizione per il reato di abuso d’ufficio, mentre ha assolto gli imputati per il solo aggravamento del dissesto idrogeologico per i fabbricati circostanti, revocando anche la confisca del fabbricato. La concessione edilizia rilasciata nel ’97 alla società Roccamare, risulta annullata con provvedimento amministrativo della Provincia, a cui il Comune di Rodi Garganico si è allineato con un’ordinanza di demolizione emanata nel 2010. Contro tali provvedimenti la Roccamare ha presentato ricorso al TAR, che lo ha respinto, e successivamente al Consiglio di Stato, dove tuttora pende il giudizio senza che i suddetti provvedimenti amministrativi siano stati sospesi dal Collegio giudicante. Quindi ad oggi sono validi ed efficaci ad ogni effetto di legge”.
“Le disquisizioni legali sul fatto che all’epoca della sua costruzione il fabbricato non rientrasse nell’area parco – concludono – non eliminano la circostanza che oggi essa è pienamente inclusa nel suo perimetro e sono forse l’assaggio di un futuro estremo tentativo di difesa nel caso in cui il Consiglio di Stato dovesse confermare il provvedimento di abbattimento, avvalorando i rilievi espressi dal WWF sulla questione”.
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