Mentre a San Nicandro Garganico imperversa la polemica circa la possibilità di arrivo di migranti attraverso l'istituzione di un Cas, a San Giovanni
Mentre a San Nicandro Garganico imperversa la polemica circa la possibilità di arrivo di migranti attraverso l’istituzione di un Cas, a San Giovanni Rotondo il sindaco Costanzo Cascavilla fa sapere di aver accolto già un’altra cinquantina di persone provenienti dal Cara. La struttura di Borgo Mezzanone va necessariamente alleggerita (tanto più dopo la ribalta nazionale consumatasi su La7), ed il Prefetto di Foggia, Maria Tirone, sarebbe in esplorazione, alla ricerca affannosa di strutture in grado di accogliere i richiedenti asili provenienti dal centro manfredoniano.
“Cas temporanei”, così li definisce Cascavilla, diversi da quelli ordinari per i quali sono in corso le procedure di gara presso il Palazzo degli Interni. “I ragazzi sono già arrivati – ci dice il primo cittadino- e vanno ad aggiungersi ai 100 già presenti a San Giovanni in virtù di un primo Cas aperto nei mesi scorsi. Noi stiamo facendo la nostra parte ” sottolinea, “toccherà anche ad altri Comuni”. A mettersi a disposizione potrebbe essere anche San Marco in Lamis (dove sono già partite le richieste di chiarimento delle opposizioni all’indirizzo dell’assessore alle politiche sociali, Caterina Fierro) e San Nicandro, il comune in cui più di ogni altro si teme per l’ordine pubblico. Lo fa sapere a Foggiatoday il sindaco, Pierpaolo Gualano, stretto nella morsa della sua maggioranza di centro-centrodestra e delle opposizioni, con in testa il Cdu di Nicandro Marinacci.
Ieri il già sindaco e già deputato ha tenuto un comizio pubblico in piazza; due giorni fa ha radunato decine di sannicandresi per andare a “far visita” (in verità, senza particolari problemi, pure temuto) ai volontari di colore che hanno iniziato ad allestire Palazzo Perta, in via Gramsci. Si tratta di una abitazione privata disabitata da molto tempo, che la famiglia proprietaria avrebbe messo a disposizione e sulla quale lavorerebbe il consorzio di cooperative campano Matrix, lo stesso che gestisce il Cas a San Giovanni. “Noi diciamo no ai clandestini” tuona, arringando i suoi concittadini l’esponente di Cristiani Democratici Uniti (dove Cristiani, però, stona un po’ con la linea sul tema assunta da Papa Francesco). Ma tant’è. Il tema torna utile anche alla campagna elettorale (l’anno prossimo si vota). Lo dice senza mezzi termini il segretario cittadino del Pd, Matteo Vocale, che su Facebook posta: “Questa mattina Nino Marinacci, quello che negli anni 2000, senza dire nulla a nessuno, fece costruire una casa per immigrati a via S. Cristoforo, a fior di progetti pagati sull’unghia e che resta ancora sul nostro (di noi sannicandresi) groppone, lui in mezzo alla SUA manifestazione, urlando con un megafono probabilmente comprato proprio da quelli che lui chiama “Mao Mao”, ha nominato me e il PD di San Nicandro. Ora ho la certezza: non gliene frega né dei migranti né di altro, ha solo iniziato la sua campagna elettorale”.
Anche il Pd, però, è contrario al Cas; d’altronde ha votato con la maggioranza nell’ultimo consiglio comunale per il No al centro straordinario. Vocale la spiega così: “Tengo a precisare che sono stato il primo a scrivere al Prefetto, quello stesso 2 maggio che il sindaco minacciava querele. E il PD locale – lo voglio ricordare – si è sempre espresso contrariamente al CAS, perché l’affare (termine non casuale) è stato gestito nel peggiore dei modi, dal sindaco e dai suoi, in ordine di responsabilità”. Il consigliere e segretario dem, poi, si dice preoccupato “per questo clima di odio che sta asfissiando la gente”. L’odio, appunto. Perché queste manifestazioni anti-migranti e il modo pasticciato con cui Gualano starebbe affrontando la faccenda (prima asserendo di non sapere nulla, poi invocando il dovere dell’accoglienza, infine votando il documento in consiglio sul no) avrebbero contribuito ad invelenire il clima. Sul web le invettive e lo squadrismo da tastiera si sprecano (si va dal generosissimo “negro”, “scimmia”, a più deliranti “ci vogliono le bombe”, “aprite le camere a gas”, “ci portano le malattie”).
Vi è da evidenziare, a beneficio di chi ci legge, che i numeri che i comuni di Capitanata (tutti) sono chiamati ad ospitare non superano le poche decine atteso che esiste una intesa Interno-ANCI che fissa a 2.5 per 1000 abitanti il numero dei migranti inviabili nei singoli centri. Ed è plausibile ritenere che le cifre resteranno tali anche per ciò che concerne i CAS temporanei (che, come dice il nome, sussisteranno per un breve periodo di tempo). Gualano non nasconde, ad ogni modo, le sue preoccupazioni per l’ordine pubblico: “Chiederò udienza al Prefetto nelle prossime ore. Se anche il Pd si dice contrario, resto solo contro tutti”.
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