GDF i dati del 2016

Oltre 61mila interventi di polizia economica e finanziaria. 140 milioni di euro sottratti alla criminalità organizzata, 21,8 tonnellate di droga seque

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Oltre 61mila interventi di polizia economica e finanziaria. 140 milioni di euro sottratti alla criminalità organizzata, 21,8 tonnellate di droga sequestrare e 30 milioni di prodotti contraffatti scoperti. In più, un aumento del 20% rispetto al 2015 dell’evasione fiscale. Questi solo alcuni dei dati snocciolati dalla Guardia di Finanza del capoluogo dauno che oggi ha diramato i risultati del 2016. Tra i fenomeni più preoccupanti, oltre ai soliti furbetti che non pagano le tasse, il caporalato, le truffe all’Inps e il contrabbando di gasolio agricolo che fa della provincia di Foggia la prima in Italia per tonnellate sequestrate, ben 270 nel 2016. Ma i berretti verdi hanno stimato in circa 4900 tonnellate il gasolio agricolo agevolato utilizzato per altri scopi. Infatti, piuttosto che destinato a trattori o serre di campagna, il prodotto continua a finire in autoveicoli e mezzi pesanti. 

Le attività della GdF spaziano dalla prevenzione e repressione del fenomeni evasivi al contrasto patrimoniale alla criminalità economica e organizzata, dalla lotta agli sprechi di risorse pubbliche all’antiriciclaggio ed alla lotta ai traffici illeciti sia via terra che via mare con l’ausilio dei mezzi aerei e navali del Reparto Aeronavale di Bari. L’obiettivo è sempre quello di tutelare le libertà economiche del cittadini, delle imprese e dei professionisti onesti, quale condizione indispensabile per il raggiungimento dell’equità sociale posta a fondamento del benessere della collettività. Ed è proprio la lotta ai fenomeni evasivi più gravi e alle frodi fiscali, alle illegalità nella Pubblica Amministrazione, agli sprechi di risorse e alla criminalità economico-finanziaria in genere ad aver costituito l’obiettivo dell’attività operativa della Guardia di Finanza pugliese per il 2016.

Un’azione che si è sviluppata attraverso la realizzazione di 45 Piani Operativi, diretti all’aggressione delle più dannose e pericolose manifestazioni di illegalità economico-finanziarie nelle diverse aree della Provincia, orientando le risorse disponibili sul fenomeni caratteristici delle singole aree geografiche; l’esecuzione, in attuazione del Piani Operativi, di 10.194 di interventi, distribuiti nelle 2 missioni fondamentali di polizia economica (32%) e polizia finanziaria (68%); lo sviluppo di 1.474 deleghe d’indagine pervenute dalla magistratura ordinaria e contabile, a fronte delle 2.215 ricevute; il contrasto ai grandi traffici illeciti e il concorso al dispositivo di ordine e sicurezza pubblica.

Contro l’evasione e le frodi fiscali, anche di tipo organizzato, sono state concluse 112 indagini di polizia giudiziaria, cui si aggiungono 1.440 interventi fra verifiche e controlli fiscali a tutela del complesso degli interessi erariali comunitari, nazionali e locali. In questo ambito, rientrano anche 197 controlli per la ricostruzione della posizione reddituale e patrimoniale a richiesta di altre Autorità. Questi servizi si sono basati su una selezione preventiva e mirata degli obiettivi, supportata dal ricorso alle oltre 40 banche dati e applicativi disponibili, dall’intelligence e dal controllo economico del territorio. Denunciati 131 soggetti, di cui 1 tratto in arresto, responsabili di 194 reati fiscali, il 42% del quali riguarda gli illeciti più gravi di emissione di fatture per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta, occultamento di documentazione contabile e indebita compensazione, a testimonianza dell’impegno del Reparti del Corpo nel confronti dei fenomeni di frode ed evasione più complessi e articolati. Sono stati individuati 11 casi di frodi all’IVA, anche nella forma della “frode carosello”, 1 caso di evasione fiscale internazionale, 8 casi di evasione immobiliare nonché 108 soggetti (+20% rispetto al 2015) che, pur avendo svolto attività produttive di reddito, sono risultati completamente sconosciuti al Fisco. 182 i datori di lavoro che risultano aver impiegato 360 lavoratori in “nero” e 124 lavoratori irregolari. 

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