La gestione del personale sarà la grana del direttore generale dell’Asl di Foggia, Vito Piazzolla, nei prossimi mesi. I sindacati cominciano a palesa
La gestione del personale sarà la grana del direttore generale dell’Asl di Foggia, Vito Piazzolla, nei prossimi mesi. I sindacati cominciano a palesare mal di pancia importanti, che presto sbarcheranno a Bari con una interrogazione regionale sulle “distrazioni” del manager, sottoposto proprio in questo periodo alla valutazione di metà mandato. “Tra continui rinvii e impegni mai mantenuti, non riusciamo a capire dove sta andando l’azienda”, afferma Achille Capozzi della Fsi. “L’esternalizzazione delle casse ticket è l’ultimo passaggio controverso – chiosa -, si spostano i lavoratori storici senza dargli direttive per il futuro. Si prendono decisioni unilaterali senza chiedere pareri a nessuno. Un esempio eclatante può essere quello degli operatori di Orsara di Puglia (una decina in tutto), i quali da un giorno all’altro sono stati tolti dal distretto e lasciati al proprio destino dopo trent’anni di attività. Lì ci hanno messo i dipendenti della Gpi, la società di Trento che gestisce il servizio, peraltro esteso negli ultimi tempi…”.
“È trascorso ormai oltre un mese dalla delibera numero 1588 del 23 dicembre 2016 con la quale venivano recepiti, con immediata esecutività, il contratto integrativo aziendale ed il regolamento relativo alle presenze e alle assenze del personale di comparto. Solo che al momento non risulta che il personale interessato abbia ricevuto i dettagli sull’osservanza del regolamento. Per di più, queste disposizioni dovrebbero arrivare dai dirigenti di macrostruttura, i quali finora si sono limitati solo ad impartire disposizioni limitative e restrittive circa i recuperi delle ore o la funzione delle ferie. Da questo atteggiamento ‘superficiale’ scaturisce il completo disorientamento del personale sugli orari di entrata e di uscita antimeridiani e, ancor peggio, sugli orari pomeridiani. A peggiorare tutto ciò c’è il rischio che i dipendenti vengano trasferiti da una sede all’altra senza il rispetto degli accordi di mobilità”.
Anche le assunzioni sono sotto i riflettori. “All’Asl di Foggia – continuano i sindacalisti -, si assumono infermieri poiché quelli già in servizio vengono ‘utilizzati’ impropriamente per svolgere attività, nella maggior parte dei casi, di natura amministrativa. L’assegnazione dei neo assunti, inoltre, avviene avviene senza tener conto delle istanze di mobilità interna del personale che, ormai da anni, è in attesa di trasferimento. Tutto questo vale anche per i beneficiari della legge 104/92, che non viene assolutamente rispettata”.
“All’Asl di Foggia – concludono – i conti non tornano. L’acconto di produttività riferito agli anni 2015 e 2016 sarebbe dovuto corrispondere a circa il 40 per cento dell’intero importo, invece ai lavoratori sono state liquidate somme ‘ridicole’. Il direttore generale Piazzolla è consapevole di tutto questo?”.
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