Nell’ambito di un servizio a largo raggio nei territori di Manfredonia, Mattinata e Monte Sant’Angelo – effettuato nei giorni scorsi e che ha già con
Nell’ambito di un servizio a largo raggio nei territori di Manfredonia,
Mattinata e Monte Sant’Angelo – effettuato nei giorni scorsi e che ha
già consentito l’arresto di diverse persone e di alcune denunce – gli
agenti del Commissariato di Manfredonia- non distante dal Cutino di
Tagliata, in agro di Monte Sant’Angelo, hanno rinvenuto nascosti
nell’impervia boscaglia, un fuoristrada Nissan Terrano ed uno sportello
postamat completamente distrutti e sporchi di vernice azzurra.
L’autocarro era stato oggetto di furto all’inizio del 2014 a Termoli,
mentre si ritiene che il postamat sia quello trafugato la notte del 15
Agosto da un “commando” in pieno centro abitato del Comune di Mattinata.
I malviventi dopo aver demolito l’Ufficio Postale con un mezzo
pesante, risultato rubato nel Comune di Carpino, si erano dileguati
facendo perdere le proprie tracce a bordo dell’autocarro sequestrato.
L’attuale sequestro segue quello del Settembre 2015, allorquando era
stato recuperato il mezzo utilizzato per trasportare la cassaforte del
bancoposta piena di denaro contante. Anche quel veicolo risultò
macchiato dal medesimo liquido impregnante sprigionato a seguito
dell’esplosione della mazzetta “civetta” utilizzata all’interno
del Bancoposta per l’identificazione del contante rapinato. Il
postamat ed il veicolo sono stati trovati dai Poliziotti a diversi
chilometri dal luogo del rinvenimento del camion, in una zona rurale ove
orbitano diverse famiglie malavitose garganiche. Tanto inaccessibile
il luogo che il recupero è stato possibile solo grazie all’intervento di
mezzi cingolati. Particolare importante è il ritrovamento, vicino al
postamat, di un fazzoletto nero con dei fori, quasi certamente
utilizzato dai malfattori nella loro spedizione; tutto il materiale
sequestrato sarà meticolosamente analizzato dal Gabinetto Interregionale
di Polizia Scientifica di Bari al fine di rilevare tracce di DNA sui
reperti, che consentirebbero la sicura identificazione dei malviventi.
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