Una festa quasi in sordina - E le autorità costituite? - legge che ha istituito la Giornata dell’albero - tenerezza vedere i bambini delle scuole de
Una festa quasi in sordina – E le autorità costituite? – legge che ha istituito la Giornata dell’albero – tenerezza vedere i bambini delle scuole dell’infanzia “Volta” e “De Sanctis” – i giardinetti del castello – E Siponto? – un prezioso patrimonio arboreo e ambientale abbandonato a sé stesso – curato costantemente>>
C’era una volta la festa dell’albero… Ormai è divenuta una favola da raccontare ai bimbi di oggi che quella festa non conoscono. O quasi. A ricordarsi di quello che costituisce, in ogni caso, un momento di grande afflato tra uomo e natura, alcune scuole dell’infanzia che a quella ricorrenza dimenticata hanno dedicato dei festeggiamenti semplici nella loro manifestazione ma carichi di quei significati che un albero, una pianta, custodisce e trasmette. Una festa quasi in sordina, fatta nella scuola, preparata dalle insegnanti coadiuvate dalle mamme, per le scolaresche che docilmente e festosamente hanno risvegliato il senso della Festa dell’albero E le autorità costituite? Neanche l’ombra. Della serie “dei bambini non ce ne importa”. Eppure c’è una legge che ha istituito la Giornata dell’albero: la n. 10 del 2013. Anche questa ignorata a piè pari. Affaccendati come sono a ben tutt’altre cose. Un colpevole distacco espressone di una politica che emargina i bambini come attestano gli ormai numerosi esempi (Festa dell’albero, Giornata per l’infanzia, mensa scolastica, parchi giochi e così via) che coinvolgono anche quegli ambiti che hanno cura dei bambini (insegnanti, famiglie in difficoltà). Ha fatto pertanto tenerezza vedere i bambini delle scuole dell’infanzia “Volta” e “De Sanctis” riuniti intorno all’alberello che avevano appena amorevolmente piantato nel francobollo di terra rimasta in un cantuccio del piazzale inondato da un gioioso sole. Le maestre hanno spiegato il valore della presenza degli alberi. Regala bellezza, ombra, frutti, protegge dall’inquinamento atmosferico e acustico e tanto altro, hanno detto accompagnando il tutto con canzoncine cantate in coro dai bambini. Una bella festa, che apre il cuore. Un cuore che si frantuma subito dopo appena usciti da quella che pareva una fiaba animata. Appena girato l’angolo infatti gli occhi di quei bambini cosa trovano? Sulla piazza adiacente, quella intitolata alle Capitanerie di porto, le aiuole sono inondate di erbacce; altre, andando avanti, si presentano aride e incolte. E così via andando in giro per il viale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello per incantare i turisti. Che stupiti di certo rimangono, ma per ben altre ragioni poco gratificanti. Non è facile immaginare lo stato delle “aree a verde” del resto della città. Trascurati anche i giardinetti del castello che con la articolata varietà di piane presenti si configura come un giardino botanico didattico. E Siponto? Il lido verde di Manfredonia? Dire che lo spettacolo che offre è indecente è dire poco. Non per colpa dei residenti che hanno inondato di proteste e reclami i referenti comunali. La condizione di abbandono in cui versano i pini che abbondano in quel lido è paurosa. Gli effetti devastanti si estendono ai marciapiedi e alle sedi stradali a tratti impraticabili. Per non parlare della ecatombe di palme e di tutto il resto. Insomma un prezioso patrimonio arboreo e ambientale abbandonato a sé stesso. Questa amministrazione comunale al suo esordio fece degli interventi limitati tuttavia a quelle poche aree in vista. Una ripulitura che è durata il tempo della crescita dell’erba. Il verde è vita, è armonia, è la misura della considerazione della città, va pertanto curato costantemente e con personale specializzato. Come del resto i bambini, il futuro di una comunità
Michele Apollonio
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