celebrata la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia - riflettere sui diritti dei cittadini più giovani - l’aumentato delle tariffe dello
celebrata la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia – riflettere sui diritti dei cittadini più giovani – l’aumentato delle tariffe dello scuolabus e della mensa scolastica – fotografatissimo specie dai turisti – diritti traditi “indiretti” dei bambini – La beffa al danno – c’è da riflettere parecchio>>
Domenica scorsa in tutto il mondo si è celebrata la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Questo 2016 è il 27esimo anniversario dell’approvazione della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia, il trattato sui diritti umani più ratificato nella storia. A Manfredonia, a parte iniziative autonome delle varie scuole dell’infanzia cittadine, la Giornata è passata sotto silenzio, sovrastata dalle manifestazioni politiche referendarie. Ci sono state però le solite stantie dichiarazioni del sindaco Angelo Riccardi che ha solennemente attestato che la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è “Un’occasione importante per riflettere sui diritti dei cittadini più giovani e sul supporto che la nostra comunità riesce a dare alla loro crescita e al loro sviluppo, pur nell’estrema difficoltà dei tempi”. Una dichiarazione di circostanza priva di un minimo di calore umano, e soprattutto fortemente e amaramente contraddittoria con la realtà che egli stesso è andato sciorinando. Suona pertanto alquanto beffardo il richiamo a parole “alla crescita e allo sviluppo dei bambini” quando poi senza battere ciglio ha disposto l’aumentato delle tariffe dello scuolabus e della mensa scolastica completamente sospesa sine die. Un provvedimento che ha creato notevoli difficoltà nelle famiglie con figli in età scuola dell’infanzia e tra gli stessi bambini che non si rendono conto della macchinazione ordita contro di loro. Senza contare gli squilibri nella programmazione di quelle scuole che, tra le altre conseguenze, ha comportato un centinaio si insegnanti in soprannumero che rischiano di essere trasferiti non si sa dove. E che dire del pericoloso abbandono dei parchi gioco. E’ dall’inizio di giugno scorso che, ad esempio, è transennato il gioco centrale del parco giochi del castello. Ha fatto bella mostra di sé per tutta l’estate, fotografatissimo specie dai turisti, segnalato da mille fotografie e da un filmino girato dalle guardie ambientali del generale Marasco. Tutto inutilmente: quello scempio fa ancora penosa mostra di sé. E’ inammissibile, qualunque sia la ragione, che una amministrazione comunale non riesca rimettere in sesto un gioco tra i più frequentati dai bambini. Di che parla Riccardi. Ci sono poi i diritti traditi “indiretti” dei bambini, che sono forse ancora più aspri e impietosi: sono quelli che subiscono di riflesso dalle difficoltà in cui versano le famiglie per la mancanza di un lavoro, di una casa. L’area di indigenza va sempre più allargandosi. E tuttavia il Riccardi sindaco annuncia <Un’intera settimana dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, attraverso un questionario somministrato a più di mille bambini e duecento genitori>. E la solerte assessora ai Servizi sociali Varrecchia (anch’essa geometra) gli fa eco: <c’è la chiara volontà di dare voce ai bambini, per analizzare concretamente, con i dati raccolti, quali sono, oggi, i loro bisogni e se questi sono cambiati rispetto al passato. La decodificazione dei dati sarà, poi, oggetto di un atto di indirizzo politico che porterò all’attenzione della giunta, affinché l’Amministrazione tutta possa porre al centro della pianificazione territoriale le richieste di quelli che saranno i protagonisti del nostro futuro>. Magari quello “remoto” come la stessa diceva per un’altra occasione. Chiacchiere. Occorreva la Giornata per l’infanzia per “riflettere sui diritti dei cittadini più giovani”? In una settimana sindaco e assessora si illudono di entrare in un mondo dove si agitano problematiche gravi. Una settimana per conoscere i bisogni comparati col passato, per decidere cosa fare: è chiaro che fino ad ora i bambini, men che meno i loro diritti, sono stati ignorati. Ora in fretta e furia si vorrebbe correre ai ripari. La beffa al danno. Se il sindaco e la collega (geometra) assessora volessero veramente e concretamente fare qualcosa per l’affermazione dei diritti dell’infanzia che sono tanti e diversi, anziché chiederlo ai bambini (ve li immaginate alle prese con il questionario?) dovrebbero avvalersi di esperti seri e competenti del settore. E poi ci sono gli operatori del Servizio sociale comunale che conoscono bene le problematiche dell’infanzia per averle studiate a fondo sul campo. Gli strumenti per sapere ci sono: è la capacità politica che manca. Va sempre più accreditandosi l’opinione che anche questo posticcio interesse improvvisamente proclamato per i bambini, è volto, ormai è sempre più evidente, a sostenere una propaganda elettorale subdola e tendenziosa approfittando della buona fede delle famiglie. E’ vero: c’è da riflettere parecchio.
Michele Apollonio
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