Nel 2015 in Puglia, rispetto all’anno precedente, il numero di stranieri residenti (in totale 122.724) è aumentato del 4,2% (4.992 unità in più), in u
Nel 2015 in Puglia, rispetto all’anno precedente, il numero di stranieri residenti (in totale 122.724) è aumentato del 4,2% (4.992 unità in più), in un Sud che raggiunge il 5,1% di media e in un’Italia ferma allo 0,2%». E’ quanto emerge dal dossier statistico Idos sull’immigrazione, presentato oggi. Secondo le variazioni percentuali dei residenti stranieri rispetto all’anno precedente, «nelle province maggiormente interessate dagli sbarchi e dalle relative conseguenze (Lecce e Taranto) l’aumento è rispettivamente pari all’8,3% e al 5,7%. Seguono Foggia con il 3,3%, Bari e Bat con il 3% e Brindisi con il 2,5%». La provincia dove l’incidenza degli stranieri sui residenti risulta «più marcata» è quella di Foggia (4,3%).
Secondo lo studio, «non sono certo i nuovi nati a provocare l’aumento generale dei residenti stranieri in Puglia: nel 2015, infatti, sono nati 1.537 bambini stranieri, una quota pari all’8,8% sulle iscrizioni anagrafiche dell’anno, che fanno segnare un risultato comunque in crescita rispetto a un dato nazionale che ha iniziato, già dallo scorso anno, a segnalare un calo». A livello regionale le «cittadinanze prevalenti, in ordine di peso percentuale sul totale dei residenti stranieri, sono: Romania (27,4%), Albania (18,8%) e Marocco (7,6%)».
Tra i residenti stranieri l’età “maggiormente rappresentata» è nella fascia «tra i 30 e i 44 anni (34,2% del totale); mentre un’alta percentuale di minori si concentra nella provincia di Bari (il 34,8% del totale dei minori stranieri residenti in Puglia)». Dai dati emerge che «la popolazione femminile è più anziana e, dai 45 anni in su, arriva a superare il 60% della popolazione straniera». Nella provincia di Lecce, per esempio, «le donne di età compresa tra i 45 e i 64 anni raggiungono il 65,8% degli stranieri appartenenti a quella fascia di età; nella provincia di Foggia, invece, sono il 64,4% sul totale degli stranieri ultra 65enni». È «interessante», si sottolinea nel dossier, «evidenziare percentuali che rivelano delle vere e proprie concentrazioni: i georgiani e le georgiane residenti nella provincia di Bari rappresentano il 23,9% del totale nazionale riferito alla stessa nazionalità».
In calo è «l’incidenza delle presenze femminili, che dal 53,5% scende al 52,6%, in linea con il valore nazionale, oscillando tra il 51,4% della provincia di Bari e il 55,1% della provincia di Brindisi». Sono «donne il 59,5% degli stranieri provenienti da Paesi europei, percentuale che scende a 33,4% se riferita alle provenienze da Paesi africani, mentre nel mezzo si colloca il 44,4% dei Paesi asiatici (con un picco dell’82,6% di georgiane)». Se «in valore assoluto il dato sui cittadini provenienti dall’America centro-meridionale risulta numericamente trascurabile, in termini percentuali emerge una presenza quasi esclusivamente femminile, con una quota del 76,7% sul totale».
«Significativi» i dati riferiti alle «acquisizioni di cittadinanza e al loro aumento nel corso del 2015: nella provincia di Bari sono state 1.029, il 47,8% del totale regionale; mentre in tutte le altre province, in valore assoluto, si oscilla tra le 113 di Barletta Andria Trani (Bat) e le 310 di Lecce».
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