INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA Oggetto: Ospedale “San Camillo de Lellis” di Manfredonia. Premesso che: il Presidio Ospedaliero di
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
Oggetto: Ospedale “San Camillo de Lellis” di Manfredonia.
Premesso che:
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il Presidio Ospedaliero di Manfredonia nel corso dell’ultimo decennio è stato sottoposto a tagli ed inopinabili ridimensionamenti, tanto da essere stato declassato a “Ospedale di base”, nonostante serva una popolazione residente nel solo Comune di Manfredonia di circa 60.000 abitanti, senza contare i comuni viciniori di Zapponeta, Monte Sant’Angelo, Mattinata e Vieste, popolazione che aumenta notevolmente considerevolmente nel periodo estivo, per essere Manfredonia la “Porta del Gargano”, vicinissima a Monte Sant’Angelo, oggetto di importanti flussi turistici religiosi per la presenza della Basilica Celeste di San Michele Arcangelo, e non distante da Vieste, capitale del turismo in Puglia con oltre due milioni di presenze; città al centro di un’importante viabilità stradale (in altre sedi sarebbe già da tempo sede di DEA) e sede di ben 3 porti attivi quali quello industriale-mercantile, quello marinaro sede della seconda flotta peschereccia dell’Adriatico e quello turistico;
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l’Ospedale “San Camillo de Lellis” di Manfredonia, nelle Deliberazioni di Giunta regionale nn° 161 del 29/02/2016 e 265 del 08/03/2016 è stato riconosciuto “Ospedale di Base” con “Pronto Soccorso Traumatologico” e “Cardiologia di base con Guardia attiva H24”; allo stesso nosocomio sono ascritti i reparti di Medicina, Ortopedia e Traumatologia, Psichiatria, Recupero e riabilitazione funzionale, Riabilitazione Cardiologica, Riabilitazione respiratoria, Gastroenterologia, Lungodegenza, con dotazione di complessivi 135 posti letto (PL), oltre ai Servizi, senza posti letto, di Anestesia, Emodialisi, Farmacia Ospedaliera, Laboratorio Analisi, Servizio Immuno-Trasfusionale e Servizio di Radiodiagnostica;
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una progressiva riduzione di risorse umane, tecnologiche e finanziarie ha cancellato le varie unità di eccellenza, faticosamente createsi nel suddetto nosocomio di Manfredonia e la persistente carenza di personale sanitario ha pregiudicato la produttività dei vari reparti di detta struttura; alcuni dati, evidenziati e pubblicizzati come “infelici”, infatti, meriterebbero una approfondita disamina delle cause che li hanno prodotti, delle condizioni in cui le strutture hanno dovuto operare, e continuano faticosamente ad operare. Nello specifico:
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al reparto di Chirurgia manca da tempo un primario di ruolo e c’è necessità di una “ri-formazione” professionale del personale medico ivi in servizio, fondamentale per la sicurezza di tutti i pazienti ed il rilancio della unità operativa;
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Il reparto di Ortopedia è rimasto chiuso fino a pochi giorni fa, per assenza di personale medico, e comunque dispone ormai da anni di personale insufficiente (nonostante i dati eccellenti e nettamente superiori a strutture limitrofe), tenuto altresì conto del fatto che a Manfredonia il Pronto Soccorso è stato classificato come ‘traumatologico”, il che imporrebbe un organico a pieno regime, dotato di ogni strumento per poter intervenire efficacemente;
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Il reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva nonostante abbia dati di “performance” sovrapponibili a strutture molto più importanti (pur avendo personale di numero sensibilmente inferiore e minore disponibilità di apparecchiature) a tutt’oggi dalla sua attivazione dispone di un medico a tempo indeterminato e 4 medici precari, di cui 2 precari da 8-9 anni (quindi continua rotazione del personale con impossibilità alla programmazione ed investimento sul futuro), con apparecchiature mediche vecchie e soggette a continua manutenzione;
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Il Servizio di Laboratorio di analisi dispone di un solo medico e un biologo in servizio, che riesce a garantire il servizio grazie alla frequente copertura con le reperibilità delle unità del Servizio Trasfusionale;
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il Servizio di Anestesia e Rianimazione è dotato di Primario part-time, in quanto regge anche il Servizio di Cerignola, e 4 medici di reparto; pertanto mancano almeno 4 unità mediche per far funzionare correttamente i reparti di chirurgia ed ortopedia;
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per la Ginecologia, reparto disgraziatamente chiuso, in quanto non è previsto né dalla 161/2016 che dalla 265/2016, sono garantiti solo i servizi di “day surgery” (chirurgia di un giorno) e interruzione volontaria di gravidanza;
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per la Pediatria, reparto anch’esso chiuso, in quanto non è previsto né dalla 161/2016 che dalla 265/2016, permangono solo 2 unità mediche in servizio;
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per il Servizio di Radiologia, le apparecchiature tradizionali sono obsolete (presenti nella struttura ancora le apparecchiature analogiche in un mondo totalmente digitalizzato) e quasi sempre in riparazione, e molto spesso gli utenti sono dirottati su altri presidi per indagini radiologiche;
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a tutt’oggi rimangono sulla carta, in quanto non attivate, le seguenti Unità Operative: Recupero e Riabilitazione funzionale, Riabilitazione Cardiologica, Riabilitazione respiratoria, e ampliamento della Lungodegenza;
Ritenuto che:
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a tutt’oggi il Presidio Ospedaliero “San Camillo de Lellis” è privo di diversi Primari, e a breve si renderanno vacanti altri posti, vedi Medicina (pensionamento Dr. Giuseppe Totaro) e Cardiologia (pensionamento Dr. Gaetano Prencipe), con conseguente, ulteriore, mancanza di indirizzo, innovazione e sviluppo dei reparti;
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il presidio ospedaliero di Manfredonia resta l’ultimo riferimento assistenziale per l’alto tasso di anziani ivi residenti e nei paesi viciniori;
Tutto ciò posto,
SI INTERROGA
il Dr. Michele Emiliano, nella sua qualità di Presidente della Giunta regionale e di Assessore alla Sanità, per sapere e conoscere:
quali iniziative intenda porre in essere per rendere pienamente funzionale il Presidio Ospedaliero di Manfredonia, indicando specificamente i reparti, tra quelli indicati in narrativa, per i quali intenda intervenire, con i mezzi ed il personale da assegnarsi.
F.to Avv. Giandiego Gatta
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