A Foggia sono 2300 gli ettari di oro rosso al macero: è questo l'allarme lanciato da Cia Puglia all'indomani della bomba d'acqua che ha interessato l
A Foggia sono 2300 gli ettari di oro rosso al macero: è questo l’allarme lanciato da Cia Puglia all’indomani della bomba d’acqua che ha interessato lo scorso weekend l’intero territorio pugliese, in particolare la Capitanata e che ha inferto un duro colpo alle coltivazioni agricole e alle strutture aziendali. Si stimano in decine di milioni di euro i danni subiti dalle aziende agricole pugliesi a causa dei temporali e dei nubifragi che si sono abbattuti sul territorio dal 6 settembre sino a ieri, domenica 11 settembre”, comunica la Confederazione Italiana Agricoltori.
Per quanto riguarda la Capitanata è stata pesantemente colpita San Severo, dove è morto annegato Raffaele Russi, un agricoltore di 65 anni trascinato dal fango – è il bilancio stimato dalla Cia.
I danni più gravi, alle coltivazioni orticole, ai campi di pomodoro, ai vigneti e agli uliveti, sono registrati nell’Alto Tavoliere e nei Monti Dauni. “I campi di pomodoro, nelle zone in cui si doveva ancora completare la raccolta, sono allagati – è l’amaro resoconto – con la raccolta che è stata sospesa già da diversi giorni. Vendemmia sospesa in tutto il Foggiano. Pomodori danneggiati ovunque. Con l’acqua caduta, la vendemmia interrotta e i pomodori sui campi, si pongono anche i problemi relativi al decadimento della qualità dei prodotti e al pericolo incombente di muffe e fitopatologie sulle colture. I corsi d’acqua non hanno tenuto, riproponendo la necessità di interventi ordinari e straordinari di manutenzione dei canali e degli alvei”.
“Fra le grandinate di giugno e le piogge di questi giorni, oltre 2300 ettari di pomodoro sono destinati a restare sui campi, questo anche a causa delle infestazioni di orobanche e batteriosi che hanno ulteriormente decimato la produzione”, conclude CIa Puglia. .
false
COMMENTI