Coldiretti: attenti al grano estero

«Occorre bloccare il grano trattato con il glifosato che viene importato da Stati Uniti e Canada per fare pane e pasta italiani, senza che i consumat

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«Occorre bloccare il grano trattato con il glifosato che viene importato da Stati Uniti e Canada per fare pane e pasta italiani, senza che i consumatori lo sappiano». Lo chiede il presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, avanzando in una nota la richiesta di misure precauzionali sull’ingresso di prodotti stranieri trattati con il glifosate.
«Con l’entrata in vigore del decreto del Ministero della Salute, che dispone la revoca delle autorizzazioni all’immissione in commercio e la modifica delle condizioni d’impiego di alcuni prodotti fitosanitari contenenti il principio attivo, occorre – secondo Cantele – essere coerenti ed estendere il divieto, visto che quasi un pacco di pasta fatto in Italia su cinque contiene grano canadese che continua ad essere trattato con glifosate, sospettato di essere cancerogeno».

Quanto alle importazioni il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, spiega che «nel porto di Bari continua il via vai di navi. È il caso della ‘Sultan Bey’ attraccata oggi per scaricare 4109 tonnellate di grano proveniente da Port La Nouvelle in Francia». «Il grano pugliese continua così ad essere colpito da una speculazione da 145 milioni di euro che sono – sottolinea Corsetti – le perdite subite dagli agricoltori del ‘granaio d’Italia’, senza alcun beneficio per i consumatori». «Nel giro di un anno le quotazioni del grano duro destinato alla pasta hanno perso il 43 per cento del valore mentre si registra un calo del 19 per cento del prezzo del grano tenero destinato alla panificazione». «Un crack senza precedenti – conclude – con i compensi degli agricoltori che sono tornati ai livelli di 30 anni fa, legato alla mancanza dell’obbligo di indicare in etichetta la reale origine del grano impiegato».

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