Capitanata: tempo di salsa, Slow Food consiglia pomodori "caporalato free"

Mentre sulle assolate spiagge del Gargano tutti sono in ferie a godersi il meritato riposo, a pochi chilometri, nella Piana del Tavoliere è in corso l

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Mentre sulle assolate spiagge del Gargano tutti sono in ferie a godersi il meritato riposo, a pochi chilometri, nella Piana del Tavoliere è in corso la raccolta del pomodoro che in Capitanata, insieme al grano, rappresenta il valore aggiunto dell’economia agricola. Squadre di uomini e donne si trovano nei campo a raccogliere pomodori destinati all’industria conserviera, oscillando tra uno sfruttamento che non riconosce adeguati compensi fino ad arrivare a forme di vera e propria paraschiavitù, il cosiddetto caporalato che ogni anno non manca di lasciare sui campi morti sotto silenzio e tanta disperazione tra i quasi 100 mila (dati Flai Cgil) migranti e lavoratori  stagionali, italiani e non. Lo scrive oggi sul quotidiano La Stampa, Carlo Bogliotti, il quale riporta i consigli di Slow Food. “Oltre a segnalarvi di usare per le vostre conserve in casa le migliori qualità di pomodori, vi consigliamo di prendere visione della lista dei marchi “caporalato free” che potete trovare sul sito di Slow Food”. Tutto questo all’indomani della votazione in senato del disegno di legge contro il caporalato.

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