Liceo classico di Manfredonia sfrattato

all’insaputa degli interessati: docenti, alunni, genitori - C’è solo una delibera della giunta comunale - l’incapacità di una amministrazione comunal

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all’insaputa degli interessati: docenti, alunni, genitori – C’è solo
una delibera della giunta comunale – l’incapacità di una
amministrazione comunale, dei suoi componenti – per cosa? –
situazione incresciosa che sta suscitando sdegno e irritazione>

Ci risiamo. Ancora una volta. L’ennesima. Il glorioso liceo classico “Aldo Moro” di Manfredonia è sotto attacco. Lo si vuole estromettere dalla sua attrezzata e razionale sede di Viale Miramare che occupa dal 1978, per mandarlo in…soffitta. Tale è infatti considerato l’ultimo piano del liceo scientifico “Galilei” allocato in una sede, sita in via dei Mandorli, per tanti aspetti inadeguata, costellata da serie criticità inerenti alla sicurezza, all’igiene e alla salute pubblica. Delle insufficienze didattiche neanche a parlarne.
Un trasferimento che una qualsiasi elementare valutazione tecnica e didattica, ancorché sociale e culturale, non proporrebbe nemmeno. Purtroppo così non è. A Manfredonia evidentemente l’eccellenza scolastica è vista di malocchio. Quanto meno dalle autorità preposte che di scuola di qualità dimostrano di non intendersene.
Ma l’aspetto che forse più indispettisce, è un certo agire alla chetichella, all’insaputa degli interessati: docenti, alunni, genitori. E mettiamoci anche l’opinione pubblica che ha preso severa e drastica posizione contro i precedenti tentativi di eliminare il liceo classico.
<Al momento> evidenziano un gruppo di docenti e genitori che presidiano la sede dell’istituto <non è pervenuta alcuna comunicazione formale, né tato meno informale, non c’è una comunicazione ufficiale in merito al trasferimento>. C’è solo una delibera della giunta comunale votata il 18 scorso e pubblicata il 26, con la quale l’amministrazione comunale <prende atto che è stato disposto l’accorpamento del polo liceale in via dei Mandorli>.
Una delibera alla cieca, senza nessuna doverosa e indispensabile istruzione del provvedimento che si andava a prendere. Cose di questa amministrazione. L’assessore alla pubblica istruzione Giuseppe La Torre, esperto più in strutture balneari e ristorazione che di scuola, <non si è degnato nemmeno di fare visita al liceo, di rendersi conto della struttura, delle dotazioni didattiche di eccellenza, delle attività d’avanguardia che si svolgono in questa scuola>. Niente. Men che meno si è preoccupato il sindaco-studente Angelo Riccardi e gli altri componenti della giunta che quando fa comodo dimenticano di <essere i rappresentanti del popolo> e di fare gli interessi di tutti. Dei giovani in primo luogo che in quella scuola possono disporre di 17 aule didattiche, tre laboratori attrezzatissimi scientifico, linguistico, informatica, due aule lim, aula video, della biblioteca ricca di sei mila volumi di pregio, persino di una infermeria, oltre a un magazzino, un affollato archivio, un’ampia palestra, vari servizi igienici. Una dotazione raffinata che si concretizza in insegnamenti altamente specialistici con programmi europei. Tutto questo corre il rischio di essere distrutto e per cosa?
L’assurdo è questo: fare posto a sette classi distaccate dell’istituto alberghiero di San Giovanni Rotondo. La questione non è certamente la contrapposizione con l’alberghiero, ma l’incapacità di una amministrazione comunale, dei suoi componenti, di trovare una soluzione che non distrugga una realtà straordinaria. Possibile che non ci sono alternative? A meno che non si voglia dar credito a quelle voci secondo le quali quell’edificio affacciato sul mare si presterebbe, attraverso l’alberghiero, ad attività ricettive e di ristorazione. Sarebbe il colmo. Una situazione incresciosa che sta suscitando sdegno e irritazione tra la gente che si sta mobilitando per questa ennesima battaglia culturale.
Michele Apollonio

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