Se il Gargano continua ad essere la prima destinazione turistica pugliese in numero di presenze lo si deve principalmente alla capacità delle imprese
Se il Gargano continua ad essere la prima destinazione turistica pugliese in numero di presenze lo si deve principalmente alla capacità delle imprese di rimanere competitive sul mercato. Anche se questo risultato lo si è raggiunto agendo principalmente sulla leva prezzo, riducendo all’osso i margini delle aziende. Tutto questo perché le politiche regionali in materia di promozione turistica degli ultimi 10 anni hanno sicuramente favorito la creazione di un marchio Puglia e aumentato l’appeal della regione, senza però apportare alcun reale beneficio alla provincia di Foggia”.
Con queste parole il presidente di Confcommercio Foggia, Damiano Gelsomino ha commentato il Report Turismo predisposto dall’ufficio studi dell’organizzazione che ha analizzato i flussi turistici negli esercizi ricettivi nel periodo 2008 -2015. Un intervallo – spiegano dalla Confcommercio foggiana – selezionato per due ordini di ragioni: il primo è che il 2008 è il primo anno della profonda crisi economica mondiale; il secondo perché a partire dal 2009 è diventata operativa la convenzione Aeroporti di Puglia – Ryanair.
Dallo studio emerge che, pur mantenendo il primato in valori assoluti, la provincia di Foggia è l’unica area della regione che nel periodo analizzato ha fatto registrare variazioni negative nel numero di presenze (-2,3%). Così come il numero di presenze straniere, seppur aumentato, registra sul nostro territorio il più basso valore di incremento pari ad un +9,9% contro il + 126,8% della provincia di Brindisi o il +100% di quella di Bari e il + 66,5% di quella di Lecce.
Per la Confcommercio: “i dati evidenziano in modo incontrovertibile come i risultati delle politiche messe in campo nel decennio scorso hanno inciso in modo poco omogeneo sul territorio regionale, privilegiando alcune aree rispetto ad altre. Con una aggravante: l’incremento di presenze è avvenuto a scapito di quella che per anni è stata la locomotiva del turismo pugliese. Una locomotiva – ha rimarcato il presidente Gelsomino – che ha trainato il settore in un periodo in cui le politiche di promozione regionali latitavano”.
Per la Confcommercio è chiaro che questi risultati impongono una riflessione anche agli operatori turistici del territorio che non possono considerarsi esenti da responsabilità. Ma è altrettanto evidente che, analizzando oggettivamente i numeri, l’incremento di arrivi e presenze, soprattutto straniere, risente in modo lampante degli interventi infrastrutturali. Non è un caso che più ci si allontana dagli aeroporti più cala il numero di stranieri.
“Diffondiamo i risultati ora, dopo la presentazione al Ministro Franceschini del piano Puglia 365, perché crediamo che ci sia bisogno nella predisposizione dei progetti, ma soprattutto nella loro messa in pratica, di una reale e fattiva collaborazione con il mondo delle imprese. Come organizzazione di categoria abbiamo dialogato a livello regionale, evidenziando le specificità del nostro territorio. Crediamo allo stesso tempo, però, che l’interlocuzione, una volta definito il piano strategico, debba diventare quotidiana sui territori. E soprattutto riteniamo che, lo dimostrano i dati, sia giunto il momento, in materia di turismo, di aprire una vertenza Gargano con la Regione Puglia. Continuare, infatti, a parlare di strategicità del settore per il rilancio economico della provincia mettendo in campo politiche che la penalizzano, non è più tollerabile. Ora abbiamo anche il Distretto Turistico Gargano che può diventare uno importante strumento operativo, si tratta solo di volontà politica.” – ha concluso il presidente Gelsomino.
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