Un incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, si è sviluppato dopo le 13 di ieri nella Riservetta alla foce del Candelaro, nei pressi di Manfredoni
Un incendio, quasi sicuramente di natura dolosa, si è sviluppato dopo le 13 di ieri nella Riservetta alla foce del Candelaro, nei pressi di Manfredonia. Le fiamme, alimentate da un forte vento di maestrale hanno distrutto gran parte dei 40 ettari di palude su cui il Consorzio di Bonifica della Capitanata sta realizzando un progetto di riqualificazione naturlistico finanziato dall’Unione Europea , con il ripristino delle originarie zone umide. Nonostante il pronto intervento del personale dell’Arif, il fuoco ha causato danni ingenti.
L’area, grazie alla vicinanza al mare, è un ponte ideale per la funzionalità della rete ecologica delle zone umide rappresentate dal Sito d’Importanza Comunitaria “Zone umide della Capitanata” e dalla Zona a Protezione Speciale “Paludi presso il Golfo di Manfredonia”, che per estensione e biodiversità può essere considerato il secondo polo di importanza fra le zone umide italiane. L’area comprende zone umide presso le foci di tipici torrenti dell’Italia meridionale testimonianza delle più vaste ed estese paludi che ancora ai primi del `900 contavano in Capitanata oltre 80.000 ettari.
Il mosaico di habitat presenti all’interno del sito consente un notevole aumento della biodiversità in termini di numero di specie ed habitat che, proprio nell’area di progetto raggiungono il maggior indice di biodiversità dei siti considerati. Sono, infatti, censite, complessivamente 49 d’interesse nazionale o comunitario; in particolare, il sito è di fondamentale importanza per la sosta del Chiurlottello. Altre specie presenti nell’area d’intervento come nidificanti, svernanti sono la Moretta tabaccata, il Tarabuso e il Marangone minore.
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