E’ un ritornello entrato nella routine amministrativa del Comune di Manfredonia tirato fuori ad ogni richiesta di intervento per una qualsiasi evenien
E’ un ritornello entrato nella routine amministrativa del Comune di Manfredonia tirato fuori ad ogni richiesta di intervento per una qualsiasi evenienza: <non ci sono soldi>. E a guardare i bilanci comunali c’è da crederci. Solo che si scopre che questa amministrazione comunale non utilizza neanche i soldi che ha. La Regione Puglia ha infatti chiesto la restituzione della somma complessiva di 462.907,41 euro. Il corrispettivo cioè di un finanziamento concesso nel 2013 all’ambito territoriale del Piano sociale di zona con capofila il Comune di Manfredonia da impiegare nella organizzazione di servizi per persone con disabilità e per persone anziane non autosufficienti.
Le considerazioni che una tale defailance amministrativa richiamano sono tanto ovvie e sconfortanti da non meritare neanche di soffermarsi più di tanto. Una chiara incapacità di iniziativa amministrativa tanto deplorevole in quanto ad essere danneggiati sono categorie di cittadini forse le più deboli e dunque abbisognevoli di maggiori attenzioni. L’assessora al ramo evidentemente ha altro cui pensare.
Il finanziamento di 462.907,41 euro venne concesso con nota n. 79 del 2013 dal servizio programmazione sociale e integrazione socio sanitaria della Regione Puglia, al Comune di Manfredonia in quanto capofila dell’Ambito territoriale del quale fanno parte i comuni di Mattinata, Monte Sant’Angelo, Zapponeta. Sono seguite le operazioni di rito attivate sia dalla Regione Puglia che dal Comune di Manfredonia. Operazioni culminate nell’istruttoria tecnica condotta dall’Ufficio integrazione socio-sanitaria della Regione che ha verificato “il positivo soddisfacimneto di tutti gli adempimenti previsti dal disciplinare sottoscritto nonché gli ulteriori adempimenti previste dalla Linee guida per la rendicondazione” tanto che con atto del 29.1. 2015 la Regione ha liquidato la prima anticipazione di 162.017,59 euro.
Le buone pratiche finiscono qui, alla vigilia delle elezioni comunali che ha riportato al municipio in buona sostanza la precedente amministrazione ma con alcune varianti fra cui la nomina di Antonietta Varrecchia ad assessora ai Sertvizi sociali che ha dormito sugli allori se alcuni mesi dopo la Regione Puglia ha dovuto “riscontrare l’insussitenza di qualunque avanzamento di spesa” tanto che la consegunete istruttoria “ha determinato l’integrale revoca del finanziamento concesso”. Allo stesso modo “dovranno essere integralmente restituiti dall’amministrazine comunale di Manfredonia, i 162.017,59 euro a suo tempo liquidati”.
La Regione Puglia ha già provveduto a notificare a mezzo raccomandata PEC, il provvedimnero al Comune di Manfredonia che ha sessanta giorni di tempo per provvdere al versamneto di quanto dovuto. Al danno anche il disdoro di restituire somme già accreditate e inn parte pure incassate. Unio smacco inqualificabile.Non capita spesso, specie con i tempi di carestia che corrono, poter disporre di una considerevole somma per attivare servizi essenziali. Gli interrogativi che pone questo episodio non fine a se stesso (ricordate le pesanti notazioni dei revisori dei conti?), sono, dovrebbero essere, motivo di pesanti considerazioni e drastiche azioni. Che non ci saranno, né l’una e n’è l’altra. Ben altri intoppi sono scivolati e continuano a cadere come se nulla fosse. Basti pensare che la giunta è ancora sghemba di un assessorato. E forse ha ragione chi osserva non tanto fuori luogo, che uno più uno meno che conto ha, tanto…
Michele Apollonio
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