Svelati gli sms hard dei frati

Spuntano centinaia di conversazioni telefoniche sulla storia di abusi sessuali nel convento di San Pio a San Giovanni Rotondo. Domani se ne occuperà a

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Spuntano centinaia di conversazioni telefoniche sulla storia di abusi sessuali nel convento di San Pio a San Giovanni Rotondo. Domani se ne occuperà anche L’Espresso. Il caso era scoppiato un paio di anni fa, dopo un servizio de “Le Iene”. I frati che denunciarono gli abusi vennero persino trasferiti. Anna Verde, vittima degli abusi, oggi ha 40 anni e all’epoca dei fatti lavorava nel convento dove avrebbe subito violenze e mobbing. Un frate si masturbò proprio dinanzi a lei.

Ma ora quelle accuse si sono tradotte in file audio ed sms espliciti. Molto espliciti. Si legge: “Vorrei essere un neo per trovarmi nei posti più insensati, vorrei essere una crema di bellezza, per massaggiarti, vorrei essere un indumento per stare sempre addosso a te, ma ora vivo solo nell’immaginario e per questo mi accontento”. Un altro ancora: “Anna vorrei leccarti (…) per me non è un problema la notte mi (…) pensando la tua (…)”.

La donna per questi fatti ha denunciato un laico che lavora nel convento e alcuni frati, che adesso sono stati trasferiti dalla struttura religiosa. Per il laico, accusato di molestie e violenza sessuale, c’è già un processo che si svolge davanti ai giudici del tribunale di Foggia, e Anna Verde è costituita parte civile con l’avvocatessa Alessandra Guarini. Per i frati, dopo diverse sollecitazioni fatte dalla difesa della donna alla procura a svolgere indagini, è stato aperto un fascicolo dopo oltre ventiquattro mesi dalla denuncia e in questo caso i pm di Foggia non hanno contestato alcun reato di abuso sessuale, ma solo “maltrattamenti sul luogo di lavoro”. Le molestie denunciate non sono state prese in considerazione.

Secondo la difesa non sarebbe stato fatto su questo punto alcun approfondimento investigativo. Per i magistrati non ci sono questi reati. Non solo, per i maltrattamenti per i quali i frati sono ancora indagati, la procura chiede l’archiviazione, perché la notizia di reato è infondata. A questa richiesta Anna Verde si è opposta e il gip del tribunale dovrà fissare una nuova udienza per discutere questa scelta della procura.

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