Magno: “Raccolta rifiuti, quello che manca alla città”

Non basta una buona organizzazione per ottenere i risultati sperati. È un’idea che tuttora non passa per la testa dei nostri governanti ed anche se f

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Non basta una buona organizzazione per ottenere i risultati sperati. È un’idea che tuttora non passa per la testa dei nostri governanti ed anche se fanno sforzi immani, per raggiungere le attese, essi possono solo restare lontani da obiettivi capaci di determinare il benessere e il decoro cittadino. Detto questo, ci fermiamo alla raccolta dei rifiuti, per adesso, ma se ci pensate bene il concetto che sto per esprimere può essere esteso a tutte le sfere della vita.

Innanzitutto occorre che nel Palazzo di Città entri aria nuova, aria fresca e salubre, cioè la democrazia a tutto campo. Questo dovrebbe essere interesse innanzitutto di chi ha la guida della nostra comunità, per governare bene il suo processo di crescita. Invece, chi ha avuto dall’elettorato il carico di gestire l’Amministrazione pubblica è, il più delle volte, molto attento a chiudere porte e finestre affinché nessuno possa mettere naso nelle cose amministrative, valutando perciò ininfluente ogni proposta che venga dall’opposizione, pensando che, se oggi si accetta un contributo da chi la pensa diversamente, magari riguardante la cacca dei cani, domani lo stesso chiederà addirittura di mettere naso nella gestione dell’ASE e nella sua organizzazione, quella manifesta e quella sotterranea. In poche parole il gioco della democrazia è una risorsa che la nostra amministrazione non sfrutta, non sa o non vuole utilizzare. Machiavelli si chiedeva se è più utile per un principe essere temuto o amato? La risposta dal nostro “principe” è stata già data: il “principe” deve essere AMATO, da chi ha ottenuto oppure spera di ottenere da lui un beneficio; ma deve essere sicuramente TEMUTO da chi gli si oppone. (E qui già so che si scatenerà la canea di chi è stato posto a guardia del castello del re!)

Ma veniamo alla raccolta dei rifiuti. È una lotta impari, noi ce ne rendiamo perfettamente conto, sia per la difficoltà obiettiva di rendere un servizio appropriato ad una popolazione così estesa sul territorio; sia, soprattutto, perché la città sente il nuovo modo di conferimento e raccolta dei rifiuti lontano ed estraneo al proprio modo di fare e questo perché non c’è stato il giusto approccio con la popolazione. Gli sforzi che sono mancati in questa direzione erano proprio quelli che servivano a rendere partecipi i cittadini di un grande progetto di vita, per fare la nostra città veramente capace di prendersi cura del proprio decoro e del relativo patrimonio di bellezza.

Per questo dicevo, in un precedente intervento, che è stato molto carente l’approccio educativo da parte di chi gestisce il nuovo sistema di raccolta, che non avrebbe dovuto solo insegnare a raccogliere, differenziare e conferire i rifiuti secondo regole stabilite, ma far capire a tutti l’utilità di cambiare, insieme al nuovo sistema di raccolta, il proprio stile di vita. Innanzitutto occorre fare attenzione ad acquistare prodotti con meno involucro (utilizzando, ad esempio, i distributori di detersivi, dove esistono, o legumi sfusi) e preferire la merce con imballi più leggeri e più facilmente riciclabili; portarsi sempre le buste da casa per fare la spesa; acquistare solo gli alimenti necessari, per evitare di buttare cibo nella spazzatura (il 40% finisce così); utilizzare anche il pane del giorno prima, con il riscaldamento o il riutilizzo in cucina (pancotto, pane fritto, pane bagnato, ecc.); controllare sempre la scadenza dei prodotti; evitare di acquistare tre per due, perché spesso il terzo prodotto va a finire tra i rifiuti; riflettere prima di fare acquisti perché, abbagliati dalle offerte, spesso ci si porta a casa anche ciò che non useremo mai; evitare di consumare il tempo libero nei centri commerciali dove, ammaliati dalle musichette, dal frastuono e dai colori, si comprano cose che non avevamo deciso di comprare; soprattutto, quest’ultimo passatempo è costoso per noi e rappresenta una cattiva educazione per i figli, i quali da grandi, invece di diventare cittadini, si troveranno ad essere semplici homines consumentes.

Insomma, l’apertura di Manfredonia alla raccolta differenziata deve rappresentare anche un’apertura ad una nuova visione, più ecologica, più rispettosa dell’ambiente esterno ed interno all’uomo (la salute). Dunque, un adeguato smaltimento dei rifiuti deve innanzitutto includere un adeguato stile di vita che punti alla riduzione dei rifiuti prima ancora del loro smaltimento. Se abbiamo bisogno di affetto, non rivolgiamoci all’acquisto di abiti firmati o di ultimo grido, che si trasformeranno, in poco tempo, in indumenti fuori moda. Se serve calore umano rivolgiamoci ai nostri simili, non ai cellulari dell’ultima generazione né ai social; incontriamo amici veri, fatti di carne, ossa, apertura all’ascolto ed alla solidarietà; dedichiamo più tempo alla famiglia e passiamo le nostre ore libere all’aria aperta; accontentiamoci delle piccole cose che la natura ci regala e coltiviamo i nostri sogni ogni giorno, purché siano sogni per i quali valga la pena di sognare.

Italo Magno, Consigliere Comunale di Manfredonia Nuova
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