In linea di principio tutti, amministratori, operatori e utenti, sono d’accordo sulla opportunità di introdurre il metodo della raccolta differenziat
In linea di principio tutti, amministratori, operatori e utenti, sono d’accordo sulla opportunità di introdurre il metodo della raccolta differenziata porta a porta dei rifiuti urbani; nella pratica le cose si stanno dimostrando alquanto diverse dagli enunciati propagandistici dell’ASE, l’Azienda servizi ecologici del Comune di Manfredonia preposta al servizio. Le difficoltà operative insorte nella variegata platea dell’utenza sono tante e spesso oggettivamente giustificate. E’ pur vero che ogni e qualsiasi innovazione comporta difficoltà iniziali e un periodo di rodaggio, ma probabilmente l’operazione indubbiamente poderosa per dimensione e consistenza andava affrontata con una strategia più accorta e acconcia alle effettive esigenze di una città che presenta oggettivamente una gamma “differenziata” di situazioni urbane. Senza contare che l’innovazione che si vuole introdurre tocca ed anche profondamente, oltre che aspetti tecnici, sostanziali rilievi culturali consolidati.
Di una tale situazione per certi versi conflittuale, si sono fatti interpreti interessati ventiquattro amministratori di condominio i quali hanno chiesto al sindaco e all’amministratore delegato dell’ASE <un incontro formativo-informativo riguardante il servizio di raccolta differenziata porta a porta> specificando che <la partecipazione sarà incentrata sia sulla volontà di approfondire le procedure di conferimento dei rifiuti da parte del cittadino/condominio agli operatori ASE, che di incrementare l’efficienza e soprattutto di evitare un aggravio di costi a carico dei cittadini>.
Un invito alla collaborazione dunque, la via migliore ed efficace per superare le difficoltà comuni. Le perplessità e gli interrogativi sono tanti e concreti evidenziati dalla pratica vissuta in alcune zone della città nelle quali è avvenuta la consegna del kit di cinque mastelli multicolori preposti ad accogliere i rifiuti prodotti in casa differenziati secondo la loro natura. Tra le più ricorrenti e fondamentali manifestate anche sui siti web, che preoccupano l’utente, riguarda la “responsabilità” delle varie operazioni alquanto impegnative in cui si articola il porta a porta, trasferita interamente sull’utente esposto peraltro a pesanti sanzioni. Non mancano suggerimenti alternativi alle procedure previste da questo porta a porta, ma già ad una semplice analisi richiamano difficoltà e pericoli ancora maggiori.
Non manca il discorso sui costi. Un utente ha fatto qualche calcolo. <A parte e oltre al costo per i sacchetti, se ipotizziamo un costo di € 50 per ogni kit da distribuire a circa 25mila utenze, ci vorrà una spesa di € 1.250.000,00 a cui va aggiunto il costo per gli operatori addetti alla loro consegna>. Di qui le domande <Chi paga questi costi? E’ stata fatta regolare gara di appalto ? Chi farà la raccolta differenziata, dipendenti ASE o altri? Dove sta il risparmio per i contribuenti? O dobbiamo prepararci ad un aumento della prossima TARI?>.
Interrogativi legittimi per i quali non mancheranno le relative risposte. Magari nel corso dell’incontro richiesto dagli amministratori di condomini. Fino ad ora, come evidenziano le situazioni innanzi riportate, non c’è stata una comunicazione che sciorinasse i tanti aspetti di una operazione complessa e impegnativa (ma sarebbe il caso che si comprendesse tutta la gestione ASE), è pertanto necessario oltre che doveroso nei confronti di chi è chiamato a pagare il conto (il cittadino), fare chiarezza attraverso una più puntuale trasparenza assolvendo ad una esigenza primaria nell’interesse di tutti: amministratori, operatori, utenti.
Michele Apollonio
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