Un lavoro lungo e dettagliato dei Servizi sociali comunali, che si è giovato anche di un contributo economico regionale di quarantamila euro per form
Un lavoro lungo e dettagliato dei Servizi sociali comunali, che si è giovato anche di un contributo economico regionale di quarantamila euro per formare gli operatori locali della rete costruita ‘ad hoc’ e per sensibilizzare nelle scuole. Il Centro Antiviolenza, inaugurato ieri sera, è ubicato in via Pasubio 1/L a Manfredonia e sarà luogo di riferimento non solo per le donne della stessa Città ma anche di Mattinata, Monte Sant’Angelo e Zapponeta.
“Quella della violenza di genere – afferma il sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi – è una situazione che denota il perdurare di un retaggio culturale incentrato sulla figura dell’uomo e della comunità patriarcale, in cui la donna non è intesa come libera di autodeterminarsi, ma schiava della figura maschile. Giocano un ruolo fondamentale, perciò, la formazione e l’educazione, che non devono riguardare solo il genere, ma abbracciare, magari, tematiche più ampie come quelle del rispetto, della diversità e dei diritti umani. L’apertura sul nostro territorio di un CAV – conclude Riccardi – rientra nella logica di una sensibilità amministrativa, verso questa problematica, che coltiviamo e che intendiamo mantenere viva con convinzione e determinazione”.
“Il Centro Antiviolenza è solo un presupposto – chiarisce l’assessora alle Politiche Sociali, Varrecchia – di un’attenzione molto più complessa che occorre riservare al fenomeno della violenza di genere. Insieme alla possibilità di denunciare, è fondamentale garantire il diritto alla protezione complessiva delle persone vittime di violenza ma, prima ancora, è vitale riconsiderare il modello educativo in alcune sue parti. Serve, in particolare, rivalutare i percorsi formativi e didattici, promuovendo il superamento degli stereotipi di genere attraverso l’educazione alla differenza, affinché la cultura che tenga conto delle differenze sia un valore aggiunto alle relazioni tra uomini e donne”.
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