Farà tappa a Manfredonia, venerdì 26 febbraio prossimo, in piazza Papa Giovanni XXIII, "Una Vita da Social" la più importante campagna educativa itin
Farà tappa a Manfredonia, venerdì 26 febbraio prossimo, in piazza Papa Giovanni XXIII, “Una Vita da Social” la più importante campagna educativa itinerante, partita dal quartiere napoletano di Ponticelli il 26 settembre scorso, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sulla sensibilizzazione e sulla prevenzione dei rischi e dei pericoli della Rete.
La campagna educativa, unica nel suo genere in Europa, è diventata strategica per diffondere il tema della cultura della legalità in Rete, affinché i ragazzi stessi giochino un ruolo attivo per fare del web uno spazio sicuro. E Manfredonia è una delle due città pugliesi dove sarà possibile interloquire con gli operatori della Polizia postale.
Attraverso un truck di circa 18 metri, allestito ad aula didattica multimediale con postazioni internet, gli agenti incontreranno studenti, genitori, insegnanti e società civile per confrontarsi con loro sull’utilizzo sicuro, consapevole, responsabile e critico di internet, attraverso un linguaggio semplice ma esplicito e adatto a tutte le fasce di età. Un impegno avvalorato anche dai recenti dati del Norton Cybersecurity Insights Report, rapporto tra giovanissimi e sicurezza on-line. Vi emerge che il 92% dei genitori italiani è preoccupato della sicurezza on-line dei figli e tre su quattro hanno dichiarato di aver preso precauzioni per proteggerli.
“Le nuove generazioni – considera il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi, – usano internet come compagno di giochi, libro di testo, per tessere le loro relazioni sociali. Tuttavia, se enormi sono le potenzialità della rete, altrettanto importanti sono le fonti di pericolo presenti nel web ed i rischi legati ad un utilizzo non responsabile e poco consapevole dello strumento. Per un genitore è, perchiò, difficile trovare il giusto compromesso tra la necessità di lasciare i propri figli sperimentare le enormi potenzialità della Rete e quella di tutelarli da eventuali situazioni sgradevoli. Alcuni impongono regole precise sull’uso del pc, altri si fidano e non sentono la necessità di controllare in modo specifico questo aspetto della loro vita”.
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