Sono partiti i lavori di recupero del sentiero di accesso all'abbazia benedettina della Trinità di Monte Sacro, resi possibili grazie al contributo
Sono partiti i lavori di recupero del sentiero di accesso all’abbazia benedettina della Trinità di Monte Sacro, resi possibili grazie al contributo del FAI – Fondo Ambiente Italiano e da Intesa Sanpaolo. Il sito di Monte Sacro è stato segnalato con 50.071 voti nell’ambito della sesta edizione de “I Luoghi del Cuore”, censimento dei luoghi da non dimenticare promosso dal FAI.
Risale al 2012 la proposta di fare dell’abbazia di Monte Sacro un “Luogo del Cuore”: per l’occasione fu costituito un comitato cittadino presieduto dal sindaco allora in carica Roberto Prencipe e furono predisposte una serie di iniziative volte al conseguimento dell’impegnativo obiettivo che fu infine raggiunto e oggi concretizzato con la sentieristica in costruzione. Su indicazione del Comune di Mattinata il contributo di 30 mila euro assegnato da FAI e Intesa Sanpaolo è destinato alla manutenzione della viabilità d’accesso ai ruderi dell’ex complesso monastico.
“Il contributo “I Luoghi del Cuore” sarà destinato, sottolinea il vice sindaco Angelo Perna, alla sistemazione del principale sentiero di accesso al complesso monastico, al fine di migliorarne la percorribilità e di dotarlo di una idonea cartellonistica, per assicurare una migliore fruizione e conoscenza del luogo e della sua storia e per garantire una più facile individuazione della viabilità pedonale. Inoltre lungo il tracciato verranno attrezzate piccole aree di sosta. L’avvio dell’intervento di ripristino del sentiero si configura quindi non solo come una fondamentale azione di valorizzazione del bene censito, ma anche quale importante esempio di collaborazione tra pubblico e privato, risposta concreta a quanti hanno segnalato con passione e impegno questo “luogo del cuore”.
L’Abbazia di Monte Sacro, fin dagli inizi del novecento, è stata oggetto di interesse da parte di studiosi, che negli anni si sono avvicendati per recuperare le vestigia architettoniche e monumentali, portando alla luce anche tesori bibliografici sepolti da secoli negli archivi. Gli ultimi interventi, a cavallo degli anni novanta del secolo scorso, si devono alle diverse missioni archeologiche condotte da equipe del museo nazionale di Norimberga con la collaborazione dell’Università di Bari.
Francesco Bisceglia
La Gazzetta del Mezzogiorno
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