La Biblioteca provinciale di Foggia rischia di chiudere

vuoi vedere che ci tolgono pure la biblioteca? È questa la preoccupazione di lavoratori, studenti, cittadini e frequentatori della ‘Magna Capitana’,

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vuoi vedere che ci tolgono pure la biblioteca? È questa la preoccupazione di lavoratori, studenti, cittadini e frequentatori della ‘Magna Capitana’, presidio storico-culturale d’eccellenza a rischio smantellamento. Se ne discute ormai da un anno, ma oggi la situazione sembra precipitare senza nemmeno un tentativo più o meno concreto di scongiurare la morte di un patrimonio lungo 180 anni di storia, 250mila volumi, 16mila libri antichi, carteggi, manifesti, foto, dischi e 240mila prestiti negli ultimi dieci anni. I trentamila iscritti temono di dover rinunciare per sempre a una struttura simbolo della provincia di Foggia e del Mezzogiorno d’Italia.

 

“La struttura di viale Michelangelo deve essere messa in cima all’agenda di governo”. Lo chiedono i Giovani Democratici di Capitanata al presidente Emiliano e a tutti i rappresentanti in Consiglio regionale per scongiurare l’ipotesi di un triste epilogo per la Biblioteca provinciale di Foggia  “In un periodo in cui si parla tanto di infrastrutture al servizio della Capitanata chiediamo al governo regionale di mettere in sicurezza e potenziare la più grande infrastruttura culturale della Capitanata. Non possiamo permetterci che il nostro territorio veda scomparire o ridursi drasticamente un servizio che rappresenta un’eccellenza in tutto il Mezzogiorno d’Italia”. 

I GD comprendono le difficoltà economiche e organizzative che si sono abbattute sulle Regioni a causa della frettolosa e confusa riforma delle Province, ma chiedono di trovare una soluzione che tuteli il grande patrimonio culturale: “Proprio quando l’escalation criminale sembra farsi più cruenta, chiudere un presidio di sapere e cultura sarebbe un segnale gravissimo. In un momento come questo, al contrario, dovrebbero essere aumentate le risorse e le iniziative a sostegno della cultura, tra gli antidoti più potenti contro la criminalità e il malaffare”.

E confidano nella sensibilità di Emiliano: “La Puglia negli ultimi anni ha investito molto nella cultura e deve continuare a farlo a maggior ragione in questo momento, così come è stato indicato nelle linee programmatiche del centrosinistra, che migliaia di pugliesi hanno contribuito a scrivere all’interno delle sagre del programma. Siamo convinti che la sensibilità di Michele Emiliano e dei rappresentanti politici del nostro territorio consentiranno di addivenire alla soluzione migliore possibile”.

L’APPELLO DEI BIBLIOTECARI: “NON ROTTAMATECI”

Per questa serie di motivi i giovani del PD prenderanno parte alla mobilitazione organizzata presso l’Auditorium di viale Michelangelo il 21 dicembre dall’associazione ‘Amici della Biblioteca e dalla Fondazione Banca del Monte: “Manifesteremo plasticamente la nostra volontà di difendere e sostenere questo importante patrimonio immateriale della nostra terra.”

Gli Amici della Biblioteca – dal canto loro – sottolineano il passaggio cruciale nella totale assenza di un intervento normativo da parte della Regione che miri a salvare un servizio fondamentale per la comunità pugliese: “Nelle prossime settimane il personale sarà chiamato a scegliere una delle possibilità di lavoro alternative che saranno proposte, ma il legislatore non ha pensato a cosa fare del servizio ‘Biblioteca’, né la Regione ha provveduto a far fronte alla mancanza di risorse per affrontare una difficile transizione tutta da costruire”

L’associazione, cui aderiscono singoli soci e istituzioni, e la Fondazione Banca del Monte, dichiarano di voler svolgere un ruolo importante di supplenza su alcune necessità urgenti, “tuttavia con risorse, economiche e personali, insufficienti” aggiungono: “Riteniamo perciò urgente rivolgerci ai singoli cittadini, ed associazioni, a istituzioni perché in un incontro pubblico si rifletta sul da farsi nell’immediato futuro”.

COSI’ MUORE LA CULTURA A FOGGIA

Chissà se vale ancora la promessa-proposta di Paolo Campo lanciata alla vigilia delle scorse elezioni regionali, quella cioè di impegnarsi ad elaborare, con i vertici politici della Regione Puglia, della Provincia di Foggia e con la dirigenza della biblioteca, “un percorso che ne garantisca la funzionalità”. Non fosse altro per quel manifestato affetto verso un luogo – disse – “che ho frequentato da ragazzino, per rispetto verso chi lo ha edificato e animato in oltre 30 anni”.

Non usano mezzi termini per descrivere la situazione di empasse che si è venuta a creare i rappresentanti dell’associazione Changes: “Siamo stupefatti per la irresponsabile apatia con la quale si sta decidendo di far chiudere la principale istituzione culturale della provincia di Foggia. E’ opportuno che venga al più presto indetto un tavolo tecnico nel quale confluiscano tutti i livelli istituzionali per trovare insieme una soluzione per scongiurare una chiusura che si rivelerebbe nefasta per l’intero territorio”

Aggiunge l’associazione foggiana: “Non è il momento di giocare allo scaricabarile e al rimpallo delle responsabilità. Non si trasformi il decreto Delrio, tirato spesso in ballo a sproposito, in un italico signor Malaussene sul quale scaricare ogni responsabilità. Le risorse per la Cultura ci sono e chiediamo a gran voce che la Regione non abbandoni la Biblioteca Provinciale.

Infine l’appello a Emiliano e alla politica: “Il presidente Emiliano ha manifestato in più occasioni la sua attenzione speciale per la Capitanata ed è questo uno dei momenti in cui dimostrare questo legame. Non si giochi una partita politica su un patrimonio così importante specie quando si ha la soluzione a portata di mano. Ci si lamenta spesso per le infrastrutture che mancano al territorio ma sarebbe anche il caso di concentrarsi e ripartire con la tutela e la strenua difesa di quelle esistenti”

 


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