Appello CAONS a Ministro Beni culturali: evitare deposito gpl a Manfredonia

COMITATO ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL SOCIALE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DI CAPITANATA E DEL GARGANO CAONS Oggetto: Accorato appel

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COMITATO ASSOCIAZIONI OPERANTI NEL SOCIALE PER LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEL TERRITORIO DI CAPITANATA E DEL GARGANO CAONS

Oggetto: Accorato appello affinché si dica no all’installazione di un mega impianto di GPL (60000 mc.) in località S. Spiriticchio – Comune di Manfredonia, proponente Soc. Energas S.p.A
”On. Ministro,
i cittadini e le istituzioni devono sapere che il territorio di Manfredonia e le zone limitrofe sono state al centro di un processo evolutivo fra i più proficui dell’Europa occidentale a partire dalle epoche più remote e hanno visto, attraverso i secoli, sviluppare forme di vita e di economia di rilevante spessore come attestano gli insediamenti archeologici (Coppa Navigata, Monte Aquilone, Fontanarosa, Siponto, Santa Tecchia, Amendola, ecc.). A questi siti noti, ultimamente, si è aggiunto un altro, Santo Spiriticchio, ricco di reperti attribuibili a varie epoche, per lo più a quella eneolitica, che sarebbe opportuno e doveroso portare alla luce arricchire il nostro patrimonio storico-culturale..

Su questo sito, purtroppo, oggi, si vuol costruire un deposito di GPL che, se l’idea dovesse essere realizzata, distruggerebbe le testimonianze della civiltà dei nostri padri. Queste poche osservazioni, costituiscono da parte nostra un atto di rifiuto del progetto in questione e sono rivolte a tutti i cittadini perché sappiano e siano coscienti di quanto si sta tentando di fare. Sono rivolte in particolar modo al Ministro dei Beni Culturali perché, come ha fatto per altre realtà, prenda a cuore questa situazione e, magari, fare un sopralluogo. Noi gli saremmo grati e felici di fare da guida. Qualcuno può pensare che i Beni Culturali non hanno voce in capitolo e non possono permettersi di interferire con l’istallazione di un deposito di gas GPL di proprietà di una grossa società che vede la partecipazione anche di soci Kuwait (Q8) il che dà un tocco di internazionalizzazione e di peso.

Noi riteniamo che, trattandosi di un sito archeologico, deve essere proprio il Ministero dei Beni Culturali ad esprimere il suo diniego più assoluto dopo aver opportunamente e con metodi di rilevamento idonei valutato la sua importanza, non è giusto che la nostra storia, specialmente quella che deve essere ancora chiarita da ricerca e scavi, debba subire la vergogna dell’obblio col distruggere le vestigia del passato? Si può distruggere un sito archeologico per costruire un deposito di GPL che, oltretutto non serve alla comunità locale perché ben servita da altre fonti di energia (..)? Invece di permettere la costruzione di quell’impianto colossale (pare che sia uno dei più grandi, chiediamo al Sig. Ministro dei Beni Culturali di intervenire e dare il via alle procedure per certificare e classificare il sito in questione, nonché per determinare la sua importanza e la sua dimensione. Da parte nostra siamo certi che quella zona e tante altre limitrofe hanno visto lo sviluppo della civiltà daunia. La nostra convinzione deriva anche dal fatto che fotografie aeree rivelano l’esistenza di insediamenti presenti proprio nel terreno scelto dall’Energas.

Intervenga prontamente il Ministero che sovrintende all’archeologia per evitare la costruzione del deposito di GPL. Chiudiamo con una amara riflessione. E’ possibile che il territorio di Manfredonia debba essere costantemente terra di conquista (..)?

Distinti saluti

(Manfredonia 04/12/2015, per Il Comitato CAONS l’ingegnere Matteo Starace)
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