Anche se non sorprendono più di tanto le esternazioni estemporanee del consigliere comunale Italo Magno, non avrei mai supposto che arrivasse a strume
Anche se non sorprendono più di tanto le esternazioni estemporanee del consigliere comunale Italo Magno, non avrei mai supposto che arrivasse a strumentalizzare il presidente Sandro Pertini, per dare fiato ai suoi intenti di screditare l’azione amministrativa di questa maggioranza e, dunque, di chi la rappresenta. Oggetto della sua perspicace attenzione, un passaggio del mio intervento nell’ultimo consiglio comunale. Si parlava di debito pubblico e ho voluto richiamare il presidente Sandro Pertini perché ben noto a tutti per la sua affabilità, ma anche per il rigore politico col quale ha retto le funzioni di presidente della Repubblica italiana, per rafforzare il concetto del continuo lievitare di quel debito, passato, durante il suo settennato, da 81.810 milioni di euro a 346.005 milioni di euro, senza che avesse mai sollevato una qualche obiezione ai governi che si sono susseguiti in quel periodo.
Ho richiamato un dato oggettivo facilmente riscontrabile che, evidentemente, non sminuisce minimamente la figura e l’azione di uno dei più grandi statisti italiani, una delle figure più prestigiose di un periodo storico agitato da eventi estremi, che Sandro Pertini ha illuminato con la sua esemplare e limpida azione. Nessuna di quelle interpretazioni offerte dal consigliere Magno, del tutto arbitrarie e improntate alla ormai nota vena pessimistica e rancorosa che trasuda dalla sua attività politica e, dunque, fuori da ogni riferimento letterale e intenzionale del mio intervento, elaborato sullo slancio della polemica del momento. Un espediente come un altro, pensato ad arte per mascherare la sua opposizione vuota di contenuti e fine a sé stessa.
Né tanto meno accetto dal consigliere Magno lezioni di storia “copia e incolla”: i riferimenti cui allude li ho vissuti e assimilati nel corso della ormai lunga militanza politica e negli incarichi istituzionali che ho avuto l’onore di ricoprire. Invito, pertanto, il consigliere Magno a meditare seriamente sul “senso dell’opportunità e della misura” della sua azione molto fuori dalle righe, quanto meno nelle funzioni di consigliere comunale, richiamandolo a quel dovuto rispetto verso il consesso istituzionale e chi lo rappresenta. L’esortazione, infine, a praticare con consapevole serenità il ruolo che l’elettorato gli ha affidato offrendo, se in grado, quei contributi utili ad affrontare e superare la miriade di problemi che affollano la città e i cittadini. Opposizione, polemica e confronto anche sostenuti, ma fondati su argomentazioni serie e riguardanti questioni inerenti alla vita della città”. Lo scrive su facebook il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi.
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