Mentre a Foggia si torna a combattere la prostituzione per le strade, sul web aumenta il fenomeno degli incontri a pagamento concordati tramite appo
Mentre a Foggia si torna a combattere la prostituzione per le strade, sul web aumenta il fenomeno degli incontri a pagamento concordati tramite appositi portali facilmente raggiungibili.
I luoghi degli incontri, in tutta la provincia da San Severo a Manfredonia, passando per il capoluogo, sono soprattutto le periferie e si evincono dagli stessi annunci che contengono, oltre ai dati residenziali (ovviamente indicano solo la zona) ed il tipo di prestazione, anche il numero di cellulare delle stesse ragazze.
A Foggia la zona più presente è quella nei pressi dell’uscita per Manfredonia.
Nella città del golfo, invece, va di moda la periferia sud, anche se in passato la zona di “Monticchio” era la preferita dalle sudamericane.
Molto presenti, secondo gli annunci presenti in rete, anche i transessuali sudamericani.
Legge Merlin
La legge 20 febbraio 1958, n. 75 di fatto abolisce la prostituzione in Italia e introdusse di una serie di reati intesi a contrastare lo sfruttamento della prostituzione altrui.
La Cassazione rovescia…
La Corte di Cassazione, con la sentenza 1º ottobre 2010, n. 20528, ha stabilito che la prostituzione tra adulti deve essere soggetta a tassazione, poiché è un’attività “lecita”.
Di conseguenza, a partire dalla suddetta data in Italia, il meretricio avrebbe dovuto essere un’attività tassabile a tutti gli effetti. La stessa Suprema Corte ha riconfermato, con la pronuncia 13 maggio 2011, n. 10578 che il meretricio è effettivamente da considerare come “un’attività normale” e con la medesima ha affermato che «l’articolo 36 comma 34 bis della Legge 248/2006, facente capo alla Legge 537/1993 articolo 14 comma 4 ed all’articolo 6 comma 1 del D.P.R. 917/1986 T.U.I.R., ha implicitamente modificato la Legge 75/1958 agli articoli 7 e 3 comma primo numero 8, derogando i rispettivi dettami ai fini fiscali». Al riguardo della seguente pronuncia e della pronuncia del 31 luglio 2013, n. 33160, dovrebbero essere considerati non più validi o desueti, ovviamente in certi limiti, anche gli specifici punti 2) e 3) dell’articolo 3 della legge Merlin.
La sentenza rende quindi legale la tassazione delle prostitute “libere professioniste” e l’affitto di appartamenti ad uso di prostituzione, se non c’è sfruttamento
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