I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Foggia si appellano alle istituzioni affinché intervengano in difesa dei 37 lavoratori licenzia
I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Foggia si appellano alle istituzioni affinché intervengano in difesa dei 37 lavoratori licenziati dalla Vetrotec, l’azienda del Contratto d’Area di Manfredonia che il 7 settembre ha avviato una seconda procedura della legge 223/90 con la messa in liquidazione del sito produttivo e il licenziamento di tutte le 37 unità lavorative.
Si legge nel comunicato dei sindacati: “Il 18 luglio 2015 l’azienda aveva già avviato una procedura di licenziamento collettivo attraverso la legge 223/90, nella quale dichiarava un esubero di 16 unità lavorative. Da subito, l’esubero dichiarato è sembrato spropositato rispetto all’effettiva volontà di mantenere in essere l’attività produttiva del sito. Per queste ragioni, avevamo chiesto quale strategia intendesse adoperare con la restante forza lavoro di 21 unità operative; di cui 4 con compiti esclusivamente amministrativi, poiché una parte del lavoro è svolta a mano con spostamento di lastre che raggiungono pesi considerevoli. Avevamo chiesto l’applicazione di un contratto di solidarietà o una CIGS. Di fatto, chiusa a riccio su se stessa, l’azienda è rimasta ferma sulle sue intenzioni, da qui la sottoscrizione di un verbale di mancato accordo”.
I sindacati sono ora impegnati a salvaguardare i lavoratori coinvolti nella vertenza: “Ci attende un altro percorso d’incontri così come prevede la legge e non staremo ad aspettare gli eventi negativi; ma produrremo ogni sforzo, coinvolgendo le Istituzioni a tutti i livelli, per sostenere le ragioni di tutti i lavoratori”.
I sindacati rilevano altresì che i bilanci della Vetrotec due “non presentano passivi ma un calo del fatturato progressivo negli ultimi cinque anni. La famiglia Broccoli detiene anche un’azienda nella provincia di Pesaro, denominata ‘Vetrotec’, che è in buona salute finanziaria, con programmi di ristrutturazione e ammodernamento delle linee produttive. Da questa vicenda si evince che ancora un’altra azienda, sfruttando il Contratto d’Area e il nostro territorio, si è garantita un futuro produttivo nel territorio di provenienza”.
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