Se occorreva ancora un altro esempio per evidenziare la politica dei “due pesi e due misure” ecco quello dello stabilimento “Sangalli vetro” di Macchi
Se occorreva ancora un altro esempio per evidenziare la politica dei “due pesi e due misure” ecco quello dello stabilimento “Sangalli vetro” di Macchia. I due pesi sono dunque i due stabilimenti gemelli Sangalli, realizzati l’uno al sud, in riva al golfo di Manfredonia ormai sono oltre vent’anni, l’altro al nord, a Porto Nogaro nel Friuli Venezia Giulia, costruito qualche anno fa. Le due misure sono costituite dal modo con cui sono affrontate le emergenze che hanno colpito entrambi gli stabilimenti: quello di Macchia chiuso da novembre 2014, un blocco sul quale si avanzano non poche ombre finalizzate a favorire il gemello di Porto Nogaro finito in difficoltà per circostanze legate soprattutto, è stato detto, alla gestione tecnica-amministrativa.
Ebbene, mentre a Porto Nogaro, al nord, l’establishment di quella regione, la presidente Serracchiani in testa, si sta dando da fare per assicurare continuità e futuro e dunque il salvamento dei posti di lavoro di quello stabilimento vetrario; a Manfredonia-Monte Sant’Angelo e dunque nella regione Puglia, al sud, gli esponenti istituzionali ma anche imprenditoriali, si limitano, a quanto pare, ad attendere gli eventi, l’interesse limitato a pronunciamenti di principio. Lì, al nord, si sono resi operativi; qui al sud si aspetta il solito panierino dal cielo che arriverà naturalmente vuoto. Le due facce della luna.
Una situazione incresciosa, disarmante e per tanti aspetti umiliante che i lavoratori senza lavoro e senza alcun sussidio finanziario (la Cigs non è stata ancor versata) vanno denunciando sono ormai oltre nove mesi. L’ultimo sussulto, in ordine di tempo, è l’accorata lettera scritta da Vittorio De Padova, componente della RSU di fabbrica, al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
<Carissimo presidente, oggi nello stabilimento Sangalli Vetro di Porto Nogaro (Friuli Venezia Giulia) a casa della cara compagna Debora Serracchiani c’è stata l’ennesima visita da parte di un noto competitor internazionale interessato all’attività di quella fabbrica, il tessuto politico friulano ha preso di petto, dopo la debacle Sangalliana, la situazione deficitaria dello stabilimento di Porto Nogaro per evitare, entro fine anno, la fermata dell’impianto e quindi per tutelare gli interessi dei lavoratori ma soprattutto dei propri investimenti sull’impianto di circa 80 milioni di euro. Cosa del tutto diversa – rileva De Padova – per la Sangalli Vetro Manfredonia, ove ad oggi, a distanza di 9 mesi dalla fermata degli impianti, nonostante l’impegno della Regione Puglia e del Ministero dello Sviluppo Economico di dare l’incarico ad un advisor internazionale (che bella parola!), nessuno di questi professionisti ha visitato lo stabilimento, quanto meno per capire cosa deve promuovere ad eventuali nuovi investitori. Il dubbio nasce spontaneo: è vero questo incarico visto che nessuno sa niente, oppure è solo una bufala per cercare di tenere a bada i lavoratori per evitare questioni di ordine pubblico? Tutti noi lavoratori chiediamo al sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi di farsi portavoce presso la Regione perché attivi le opportune iniziative. Forse non ci si rende ancora sufficientemente conto quale realtà produttiva stiamo difendendo per il bene nostro e del tessuto produttivo pugliese”.
Amaro il commento dei lavoratori che rimangono a presidiare lo stabilimento: <Ecco come il nord prospera e il sud si desertifica>.
Michele Apollonio
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