Aumentano i consumi di energia elettrica in Puglia: da 16.970,5 a 17.050,9 gigawatt (un gigawatt corrisponde ad un milione di chilowatt). Ancor di più
Aumentano i consumi di energia elettrica in Puglia: da 16.970,5 a 17.050,9 gigawatt (un gigawatt corrisponde ad un milione di chilowatt). Ancor di più cresce la produzione dagli impianti idroelettrici, termoelettrici, eolici e fotovoltaici, installati su tutto il territorio regionale (da 35.431,3 a 36.121,7 gigawatt) e così molta di quella prodotta risulta in eccedenza.La richiesta di corrente elettrica, infatti, si è fermata a 18.875,8 gigawatt se si aggiungono i consumi delle Ferrovie dello Stato per la trazione dei propri mezzi (202 gigawatt), oltre alle perdite di trasmissione e distribuzione in rete. Il bilancio del 2014 si è chiuso con un avanzo di 17.245,9 gigawatt rispetto a quelli consumati.
A rilevarlo è il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia che ha elaborato, per il terzo anno consecutivo, i dati Terna, gestore della rete di trasmissione nazionale. Senza dubbio, il caldo torrido dell’estate in corso farà crescere ancora di più il fabbisogno di corrente. Quando l’estate è al culmine, ogni grado di temperatura in più significa una crescita della domanda fra gli 800 e i mille megawatt. I condizionatori di case e uffici, i banchi refrigerati di negozi e supermercati, i frigoriferi delle famiglie, gli armadietti delle bibite e dei gelati ai bar faticano a dissipare il calore, e quindi i compressori devono lavorare di più. Stesso discorso per le ventole di raffreddamento dei computer e dei portatili.
Analizzando i singoli comparti, si registra che i consumi dell’industria sono aumentati del 4,8 per cento (da 7.711,7 a 8.084,9); quelli dell’agricoltura sono diminuiti del 19,5 per cento (da 500,9 a 403,2); quelli del terziario dell’1,3 per cento (da 4.633,6 a 4.574,2) e quelli dell’ambito domestico del 3,3 per cento (da 4.124,3 a 3.988,5). In termini assoluti, il siderurgico (inglobato nel macro comparto dell’industria) è il settore che dà maggiori segnali di ripresa (da 3.656,1 a 4.108,1); pari al 12,4 per cento in più.
Ecco i consumi nelle singole province pugliesi. La provincia più «energivora» è Taranto. Consuma 6.040,6 gigawatt, di cui 4.712,8 per l’industria, 665 per il terziario, 598,2 per il settore domestico e 64,6 per l’agricoltura. Impressiona il siderurgico che, da solo, «risucchia» ben 4.087,3 gigawatt. Complessivamente, nel tarantino, l’incremento si attesta al 6,4 per cento.
Segue la provincia di Bari con 3.862 gigawatt, di cui 1.487,9 per il terziario, 1.231,6 nelle abitazioni private, 1.037,8 per l’industria e 104,7 per l’agricoltura. Al terzo posto c’è la provincia di Lecce con 2.125,9 gigawatt, di cui 836,8 nelle case, 832,9 per il terziario, 397,7 per l’industria e 58,5 per l’agricoltura. Dopo viene Brindisi con 2.037 gigawatt, di cui 1.172,1 per l’industria, 420,3 nell’ambito domestico, 406,9 per il terziario e 37,7 per l’agricoltura. La provincia di Foggia è quinta con 1.780,2 gigawatt, di cui 636,1 per il terziario, 548,5 per il settore domestico, 502,5 per l’industria e 93,1 per l’agricoltura. La meno «energivora» è la provincia di Barletta-Andria-Trani con 1.002,6 gigawatt, di cui 353,1 in abitazioni private, 342,9 per il terziario, 262 per l’industria, e 44,6 per l’agricoltura.
false
COMMENTI