Agrinsieme canta il de profundis del distretto del pomodoro

Crisi del pomodoro, Agrinsieme, il gruppo a cui fanno capo Confagricoltura, CIA, COPAGRI e Confcooperative Foggia, è stanca di sottostare alla prepotenza delle industrie conserviere e attraverso una dura nota chiede l’intervento del Ministro dell’Agricoltura Martina affinchè si venga a rendee conto di persona quello che sta succedendo in provincia di Foggia dove il Distretto del Pomodsoro è ormai al collasso. “Una campagna del pomodoro già ampiamente a rischio per le feroci condizioni ambientali che hanno di molto ridotto le produzioni, rischia di ricevere il colpo di grazia dall’immancabile quanto atteso atteggiamento di cinico sfruttamento da parte delle Industrie di Trasformazione. E’ di oggi la notizia delle dimissioni di ben 7 OP, che rappresentano ben 10 Mln di Q.li di prodotto, dal c.d. Distretto del Pomodoro del Sud, e questo la dice lunga sullo stato di rabbia e di indignazione delle Associazioni dei Produttori. Si lamenta, come ampiamente riportato in questi giorni dagli organi di Stampa, l’applicazione di tagli eccessivi, cali di peso (e conseguentemente di prezzo) non giustificati, e ritardi nel ritiro della merce che inevitabilmente creano situazioni di disagio e di deperimento del prodotto. A questo va ad aggiungersi la pretesa, da parte dell’Associazione di settore degli Industriali, di ricontrattare al ribasso quanto già previsto nell’Accordo di Area del 23 Giugno u.s. Tutto ciò non fa che riproporre il notissimo schema di contrapposizione tra le parti, con quella Industriale che, alla luce di uno stato di necessità di quella Agricola dovuta al fortissimo rischio di perdita del prodotto,dispone come sempre, atteggiamenti e condizioni di vessazione. Ci chiediamo a questo punto a cosa serva un Distretto del Pomodoro,se poi ,all’atto pratico, tutte le regole vengano calpestate. Chiediamo quindi con forza e preoccupazione ai vertici Nazionale di Agrinsieme di informare tempestivamente il Ministro Martina di quanto accade in provincia di Foggia, perché possa valutare eventuali interventi al fine di limitare, per quanto possibile, i forti danni finora prodotti”.

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