Quattro sono pugliesi e il resto, probabilmente, sono tutti campani dal momento che in altre regioni non ci sono impresentabili: a sostenerlo è il se
Quattro sono pugliesi e il resto, probabilmente, sono tutti campani dal momento che in altre regioni non ci sono impresentabili: a sostenerlo è il senatore di Sel all’Antimafia Peppe De Cristofaro sulla lista dei candidati alle Regionali ‘impresentabili’ al vaglio della Commissione. Secondo il senatore, nelle altre 5 regioni non ci sarebbero impresentabili.
Al momento i lavori dell’Ufficio di presidenza della Commissione Antimafia sono sospesi proprio per la fuga di notizie sui nomi degli impresentabili e la mancanza di una serie di dati relativi alle liste.
“Su questo punto c’è stata una fuga di notizie – ha spiegato il senatore – che lede il lavoro di questa commissione. Inoltre mancano i nomi della Campania, probabilmente c’è stata sciatteria da parte di qualche organo periferico di governo. E’ vero che i tempi sono stati ristrettissimi, i candidati sono migliaia e il lavoro è delicato. Ma – ha concluso De Cristofaro – c’era bisogno di una maggiore capacità, da parte delle prefetture, di fornire con più immediatezza questi elenchi”.
De Cristofaro, eletto in Campania, chiarisce di avere interesse a far uscire fuori questi nomi, “perchè appartengo a un partito che non ha problemi di questo tipo. Certo è – conclude – che si tratta di un vulnus grave a una richiesta di trasparenza”.
La commissione Antimafia darà ufficialmente venerdì l’elenco dei nomi dei cosiddetti ‘impresentabilì alle prossime elezioni regionali. “Si parla di una dozzina di nomi ma i dati, al momento, sono parziali”, ha detto il deputato cinque stelle Francesco D’Uva.
Per quanto riguarda i quattro nomi di candidati pugliesi, secondo indiscrezioni sarebbero: due candidati con le liste di Schittulli, uno con Emiliano ed un quarto con la Poli Bortone.
Nell’ordine: Massimiliano Oggiano, accusato ed assolto dall’accusa di essere un fiancheggiatore della Scu nella lista Oltre con Fitto; Enzo Palmisano, movimento Schittulli coinvolto nel processo Farmatruffa; Fabio Ladisa di Realtà Italia indagato per truffa, estorsione e furto; Giovanni Copertino di Forza Italia accusato di corruzione, truffa e falso nell’ambito del processo La Fiorita.
Oggiano – riferisce l’Antimafia – risulta che è imputato, davanti al Tribunale di Brindisi, per il delitto di cui all’art. 416 bis cp. (associazione mafiosa), commesso in epoca anteriore e prossima al 28 febbraio 2007, nonchè per corruzione elettorale, reato aggravato dalla finalità mafiosa, accertato in data 1° gennaio 1999 e commesso fino al 31 gennaio 2006. La Procura di Lecce ha comunicato che il candidato è stato assolto in primo grado e pende appello, la cui udienza è fissata per il 3 giugno 2015.
Palmisano è coinvolto in un procedimento per corruzione aggravata, 416 (associazione per delinquere semplice), truffa aggravata dal danno patrimoniale di rilevante gravità commessi nel 2003. E’ stato condannato in primo grado. Il procuratore di Bari ha comunicato che la Corte di appello, con sentenza dell’11 febbraio 2013, ha dichiarato la prescrizione; è stato presentato ricorso e il procedimento pende in Cassazione.
Nei confronti di Copertino – rende noto l’Antimafia – pende il procedimento per corruzione aggravata e altro, conclusosi con sentenza del 14 febbraio 2011, in cui veniva dichiarata la prescrizione. Contro tale sentenza pende la fase di appello.
Ladisa infine è stato rinviato a giudizio per furto aggravato, tentata estorsione (e altro), commessi nel 2011, con udienza fissata per il 3 dicembre 2015
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