Per chi si fosse recato al castello di Manfredonia per visitare il Museo nazionale archeologico, è rimasto interdetto dal cartello che annunciava la
Per chi si fosse recato al castello di Manfredonia per visitare il Museo nazionale archeologico, è rimasto interdetto dal cartello che annunciava la chiusura del Museo. “Sarà un pesce d’aprile”, avrà pensato. Invece no. Questa volta il fatidico primo di aprile dedicato agli scherzi da bontemponi, non c’entra. E’ vero: il castello è stato chiuso ma temporaneamente. Il tempo di eseguire i poderosi e radicali interventi che renderanno la strutt…ura più funzionale, più bella e più ricca (e non è un pesce d’aprile).
La decisione è del direttore del polo museale di Puglia, Fabrizio Vona, a seguito del sopralluogo alla struttura compiuto accompagnato dalla direttrice del museo Anna Maria Tunzi. Una sospensione dell’attività di visita dovuta esclusivamente a ragioni di sicurezza – è stato spiegato – dal momento che il castello è completamente trasformato in un grande cantiere allestito per l’esecuzione delle opere che conferiranno al museo una nuova veste, tecnologicamente avanzata, a vantaggio delle esposizioni e dunque della loro fruibilità da parte dei visitatori. Una necessità inderogabile dunque quella della chiusura temporanea in concomitanza – è stato evidenziato – della fase critica dell’esecuzione dei lavori che dovranno terminare entro quest’anno.
Non è stato escluso tuttavia che possano essere riaperte al pubblico le sale che ospitano le stele daunie e il tesoretto di monete antiche, auspicato anche dal segretario nazionale FLP–BACT Pasquale Nardone, nell’evidenziare l’alto gradimento del pubblico per il museo di Manfredonia. A parte le sale delle stele daunie e del tesoretto, tutti gli altri reperti sono stati catalogati, riposti in appositi contenitori e sistemati al centro della Piazza d’armi opportunamente recintata e coperta da una tettoia.
Gli interventi per i quali sono disponibili oltre sei milioni di euro finanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali, oltre al completamento del restauro e della manutenzione straordinaria del maniero manfredino, riguarderanno tanto il piano terra quanto il primo piano. Il progetto è quello di organizzare con metodologia moderna, una mostra globale permanente, un “Museo del tempo” in grado di ospitare le grandi mostre e razionalizzare l’esposizione di manufatti unici ed irripetibili. Al piano terra saranno sistemati: accettazione, deposito, corredo della Tomba dauna della Principessa, Pagine di pietra, I dauni dal V al III secolo a. C., deposito fruibile, Metropoli dell’età del bronzo. Tesori del mare, lapidarium, servizi. Al piano superiore saranno realizzati: servizi con ascensore, percorso di accesso al primo piano, copertura in vetro e acciaio del lapidarium. Il “vento” del neolitico/uomini del rame, il buio e l’acqua (riti neolitici a grotta Scaloria, biblioteca Silvio Ferri, copertura del nuovo deposito fruibile, uffici, auditorium.
Michele Apollonio
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