Deposito gpl, ‘la sicurezza di non vedere il futuro’

Oggi parliamo di sicurezza! Cercheremo di rendere il ‘miraggio‘ realtà, o perlomeno daremo all’idea una massa critica. Lo sconforto nasce da questa e

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Oggi parliamo di sicurezza! Cercheremo di rendere il ‘miraggio‘ realtà, o perlomeno daremo all’idea una massa critica. Lo sconforto nasce da questa ennesima missiva a mezzo stampa, o risposta se preferite. Una risposta data da altre penne sapienti ma – nell’ambito del nostro diritto di critica – parolieri di proiezioni fantasiose della realtà che vivono. Sono mesi e, quasi quasi si arriva all’annetto, questa polemica non tace, anzi continua. Da una parte noi, i Grillini, questo sparuto e innocuo gruppo di ragazzini viziati e disinformati, al lato opposto Lei, l’Energas, che attraverso l’ingegner Marino si auto-produce stima!

È ormai noto a tutti che il racconto di questa entusiasmante avventura industriale affonda le radici nel lontano 1999. Sedici anni fa, quando l’amministrazione Comunale di allora avvertì, pulsante, l’esigenza di regalare al territorio di Manfredonia un colosso Industriale del Gas, Gpl per essere più tecnici. Un regalo per il territorio, dopo quello che fu l’Enichem, sembrava il minimo per questa popolazione. Si raccontava che fosse il carburante del “Nuovo Mondo”, ma per spiacevoli imprevisti, legati per lo più a fattori paesaggistici, da un punto di vista del bello e di indubbia propensione alla salvaguardia, la trattativa non si consumò. Naturalmente tra gli interpellati, già allora, non figuravano i cittadini! Il salto è stato lungo, come detto sono passati anni, ma la proposta è tutt’altro che scemata.

L’Energas industrializzerà il nostro territorio e ciò assume una presunzione disarmante quando discorre di strategia e benessere, per non citare il termine “Sicurezza”, svuotato di condizione sociale per portare la disamina sul piano puramente tecnico. Ingegner Marino, mi scusi, ma davvero è convinto che ci debba tranquillizzare sulla sicurezza dell’impianto? Ma è cosciente che ciò che Lei rivendica è naturale che debba essere così? Ma andiamo avanti! Si è arrivati a qualche giorno fa, quando, sempre in risposta a questi Grillini ‘scassa balle’ giungeva, puntualissima, l’ennesima “teoria industriale” targata Energas.

Mi chiedo, adesso, se questa non sia una deriva culturale, oltre che umana. Mi domando, se sia giusto spostare l’attenzione dall’obbiettivo. Quale obbiettivo? La Sicurezza Sociale! Sono convinto che il giornalista (altro articolo di altra testata giornalistica,ndr) che si immola per cause perse come questa e per altre che deve sempre andarsi a procacciare, anche se perdenti, è una presa per ..! Un “vero” giornalista non avrebbe confuso i temi; un giornalista libero avrebbe fatto informazione e, se l’inchiostro bastava, avrebbe anche scritto qualche sua personalissima opinione senza inquinarla con indubbie capitalizzazioni di genere e appartenenza.

In questo lungo botta e risposta che va avanti dai primissimi mesi dell’anno scorso (2014), si è scritto tanto; si è passati dallo smentire, tacciando questi Grilli come ubriacati dalla scarsa informazione prodotta, all’aspetto puramente tecnico di un mostro che si vuol dimostrare bello, affidabile, economicamente superlativo; in poche parole il “bisogno” di Manfredonia.

Noi citavamo valori, oltre che di rischio ambientale, anche e soprattutto umano, mentre l’industria esercitava la funzione di professore, che entrando in aula illustra il programma. Eppure abbiamo scritto in maniera diversa ogni volta, e così pensando si è dato modo a chi leggesse di scrutarne i molteplici punti di vista emersi. Non è una lotta sul termine sicurezza! Non è una tesi di laurea!

Allora proviamo a fare il contrario. Rassicuriamo i cittadini di poter pensare che ancora c’entrano qualcosa in questa loro vita, diamogli l’abbaglio della partecipazione. In fondo per loro, questa opportunità si verificherebbe in sicurezza in se stessi, “Sicurezza Sociale”! Sicuramente, questi processi ben discostano da quelli che gestisce Lei, puramente e squisitamente borsistici. Così, anche se risulto banale, le ribadisco alcuni concetti.

Il primo è bellissimo. Si chiama Vocazione. La Vocazione la si scova nell’essere umano, animale, ma anche nel territorio, dove uomini, animali e piante convivono. Un aspetto vocativo, nostro del Sud Italia, è la propensione all’accoglienza; accoglienza che ci dimostra famiglia, focolare domestico, nucleo di una sana crescita. La Campania per esempio non è a Vocazione Camorristica! L’isola di Lampedusa non è a Vocazione migratoria…non è stata creata come hangar per africani! Taranto, la mia Taranto, non è a Vocazione siderurgica!

Le farei vedere un video di quegli anni. I meravigliosi anni ’50, quando una ridondante e schietta voce, assoldata dell’Istituto Luce, istruiva e coercizzava la popolazione adducendo teorie sulla mancanza di Industria sulle rive dello Jonio, a discapito di ulivi secolari. Oggi Taranto, caro Ingegnere, sviluppa un’incidenza tumorale, suscettibile dell’operato ILVA, del 95%. A taranto si muore, per un industria realizzata dall’uomo, una cattedrale nel deserto insomma; lo stesso appellativo che figuarava come traccia in un tema delle scuole medie, quando il professore di Italiano lo assegnò come compito in classe.

Mi viene da porLe mille domande. Sapere, davvero, qual’è il punto di non ritorno. Le racconterei l’agricoltura e la pesca in Capitanata, a Manfredonia. Lei non saprà, ma tra le tante caratteristiche abbiamo quella di possedere territorialmente il bacino di rifiuto agroalimentare più grande d’Europa e Voi volete portarci il Gas? Non è meglio sviluppare carburanti rinnovabilmente naturali? Ci spieghi il suo punto di vista! Anche noi avremmo qualche progettino Industriale, magari i vostri fondi potete metterli a disposizione per qualcuno di questi; possiamo confrontarli su uno sviluppo industriale di lungo periodo, che non crei oligopoli senza occupazione effimera.

Lo sa che politici locali oggi impegnati ad essere, per forza, rieletti spendono parole di elogio per queste categorie del pescato e della terra? Cosa dovremmo dire allora noi Grillini? Che ci prendono ancora in giro? Continuiamo a chiederci quando finirà questa contesa mediatica e quando otterremo un confronto, vero, con i cittadini.

Noi proponiamo un referendum consultivo; quella strana e perfida arma che i cittadini hanno per poter dire la loro e decidere delle loro vite. E in ultimo, il Sindaco di questa città. Signor Sindaco, si rende conto che tutta questa storia è un fantasy? Penso che Carnevale sia passato, zePepp sia morto, Pulcinella non ci serve e Manfredonia non si sente tanto bene!

(A cura di Giampaolo De Giorgio, meetup Manfredonia 5 Stelle in Movimento; Manfredonia, 6 marzo 2015)

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